Il 20 giugno 1975 usciva nelle sale americane il film fondativo del cinema moderno. Che resta un monito visivo, un’apocalisse silenziosa nel cuore del visibile. Un totem che non annuncia l’ira di Dio, ma l’indifferenza del mondo
Letteralmente “una bomba che può distruggere un intero isolato”, metaforicamente “un successo che polverizza il botteghino”. In altre parole: Lo squalo, che piombò nelle sale americane il 20 giugno 1975
Danny Boyle trasforma il suo zombie movie in un’allegoria dell’Occidente isolato: pandemia, Brexit, violenza, e un’Inghilterra che educa alla paura. Molta carne al fuoco ma gran mestiere
Emmanuel Mouret nel segno di Claude Sautet: la commedia dei sentimenti è tenera e goffa, elegante e calda, ironica e commovente, quieta e travolgente. Con tre attrici da applausi