Il cinema italiano celebra le sue eccellenze con i Cinematografo Awards, mercoledì 10 dicembre alle 20, durante la cerimonia esclusiva alla Casa del Cinema di Roma.

I riconoscimenti sono attribuiti ai protagonisti del mondo del cinema, della serialità e della cultura dai giornalisti e critici della Rivista del Cinematografo, che sostiene e guarda con particolare attenzione alla produzione italiana, sia riconoscendone gli sforzi sia promuovendone i temi, le storie e i personaggi. La cerimonia di premiazione vuole rendere omaggio a quelle opere e a quegli autori che, al di là degli indubbi meriti artistici, hanno lasciato il segno stimolando riflessioni che fanno parte della storia e dell’idea di cinema che Cinematografo porta avanti.

Tra questi, Le città di pianura di Francesco Sossai, Vita da Carlo di Carlo Verdone, Monica Guerritore per l’insieme dell’opera, Valerio Mastandrea per Cinque secondi, Barbara Ronchi per Elisa, Mauro Pagani per la colonna sonora di Le assaggiatrici.

TUTTI I VINCITORI E LE MOTIVAZIONI

Premio Navicella Cinema Italiano a Le città di pianura di Francesco Sossai
Due uomini, un ragazzo, l’ultimo bicchiere, e poi l’ultimissimo, e ancora un altro. Un film maschio, maschile (non tossico) e debitamente annaffiato, nella provincia profonda, nel Veneto che al cinema d’abitudine non si vede: Francesco Sossai e i suoi tre moschettieri Filippo Scotti, Pierpaolo Capovilla e Sergio Romano provvedono un’educazione sentimentale, una riflessione esistenziale, una commedia all’italiana di cui avevamo disperato bisogno. Alcool come acqua lustrale, Kaurismaki, Jarmusch e Mazzacurati al bancone, Le città di pianura è la più bella cosa successa al nostro cinema ultimo scorso.

Le città di pianura di Francesco Sossai
Le città di pianura di Francesco Sossai

Le città di pianura di Francesco Sossai

Premio Navicella Serie a Vita da Carlo di Carlo Verdone
Terapia d’autore, tra autocritica e consapevolezza, malinconia e comicità. Carlo Verdone sperimenta l’autofiction e in quattro stagioni, 40 episodi, trova una brillante sintesi tra le maschere, i personaggi che furono e le sfumature della successiva commedia umana. Un’apparenza autobiografica ma una sostanza finzionale che parte dalla verità, rimanendo in bilico tra lo sberleffo più verace – affidato soprattutto alle apparizioni oniriche di Alvaro Vitali – e la nostalgia di un porto sicuro, come l’incontro sempre in sogno con l’amato papà Mario, che rivive nella sagoma del fratello Luca. Verdone non è semplicemente il protagonista di un racconto in cui fa se stesso ma mette in scena se stesso, la sua rete di relazioni e il suo posto nel mondo, per restituirsi altro rispetto alle aspettative del pubblico e svincolarsi dalle convinzioni altrui, dalle pose e dalle posizioni.

Carlo Verdone in Vita da Carlo
Carlo Verdone in Vita da Carlo

Carlo Verdone in Vita da Carlo

Premio Speciale Insieme dell’Opera a Monica Guerritore
Una, Monica e centomila: da Giocasta a Ofelia, da Lady Macbeth a Giovanna D’Arco, fino alla Magnani dell’esordio alla regia Anna, Guerritore ha incarnato donne e spirito, desiderio e volontà, emancipazione ed emozione. Battezzata a teatro da Strehler nel Giardino dei ciliegi, al cinema da De Sica in Una breve vacanza, ha preso la parte e l’ha messa in arte, il cuore oltre l’ostacolo, il corpo oltre il pudore, i Sensi oltre lo scandalo. Interprete raffinata e indomita, severa e clemente, ha scritto, diretto e interpretato Anna in omaggio a Nannarella, e contro le timidezze e le pavidità del cinemino de ‘noantri’.

Monica Guerritore - Foto Karen Di Paola
Monica Guerritore - Foto Karen Di Paola
Monica Guerritore - Foto Karen Di Paola

Premio Migliore Interpretazione maschile a Valerio Mastandrea per Cinque secondi di Paolo Virzì
Il senso di colpa, il senso di responsabilità. Per la quinta volta diretto da Paolo Virzì, Valerio Mastandrea è un avvocato di successo in autoesilio, eremita in fuga dall'esistenza e dal peso di un dramma irrimediabile. Un uomo spezzato, scorbutico, che cerca riparo nel silenzio e nella solitudine della campagna selvatica, ammantato di una misantropia che poco a poco viene smussata dalla ventata di un arrivo imprevisto. Quello della vita, che torna a bussare alla sua porta con l’energia delle nuove generazioni. È in questo incontro che la particolare tristezza umoristica dell’attore – come la definisce lo stesso Virzì – trova la sua migliore ragion d’essere, e con essa la dolente tenerezza di un padre che non potrà mai smettere di esserlo.

Cinque secondi (2025) Antonello&Montesi
Cinque secondi (2025) Antonello&Montesi
Valerio Mastandrea in

Cinque secondi - (2025) Foto Antonello&Montesi

Premio Migliore Interpretazione femminile a Barbara Ronchi per Elisa di Leonardo Di Costanzo
Con una recitazione tutta costruita su silenzi, esitazioni, minime variazioni di sguardo, attraverso l’uso di una lingua non sua, Barbara Ronchi regge sulle proprie spalle l’intero film, dando corpo a un personaggio lacerato e opaco senza mai cercare scorciatoie melodrammatiche. Nel suo volto si condensano insieme colpa e rimozione, vulnerabilità e durezza, vittima e possibile carnefice: un’ambiguità che l’attrice mantiene con rigoroso controllo, lasciando allo spettatore la responsabilità di confrontarsi con un'ineludibile zona grigia morale.

Barbara Ronchi in Elisa
Barbara Ronchi in Elisa
ELISA (Oliver Oppitz)

Premio Rivelazione a Justin De Vivo per 40 secondi di Vincenzo Alfieri
40 secondi, che inquadra il brutale omicidio di Willy Monteiro Duarte, è un film importante. Coscienza sociale, impegno civile e attenzione al pubblico, quello giovane per primo, con una forma accattivante: il regista Vincenzo Alfieri rinsalda la presa sul reale e perfeziona l’immersione socio-antropologica negli antefatti al brutale pestaggio di cui Willy fu vittima il 6 settembre 2020 a Colleferro. A interpretarlo è l’esordiente Justin De Vivo, scovato in discoteca dai casting Marco Donat-Cattin e Federica Baglioni: la sua è una prova intensa e empatica, compresa e accorta. E non si dimentica.

Justin De Vivo - Foto Karen Di Paola
Justin De Vivo - Foto Karen Di Paola
Roma 2025 -Photocall 40 secondi

Premio Colonna Sonora – Mauro Pagani per Le assaggiatrici di Silvio Soldini
Se è vero che per un artista parla l’opera, allora di fronte all’universo creativo di Mauro Pagani si dovrebbe solo tacere. E ammirare la grandezza senza retorica, il perpetuo movimento, la spiazzante libertà di un musicista che non si è mai accomodato sugli allori della gloria. Eppure, non possiamo non celebrare la magnifica colonna sonora che ha composto per Le assaggiatrici di Silvio Soldini, un commento che si accorda al ritmo segreto delle immagini e insegue i cuori in affanno di personaggi schiacciati dal peso della Storia. Un’altra sfida al cielo per un artista che – come cantava lui stesso qualche anno fa – “guarda la vita brillare qui intorno”.

Red carpet – ANDANDO DOVE NON SO. MAURO PAGANI, UNA VITA DA FUGGIASCO (PS) Cristiana Mainardi (regista|director) | Cast: Mauro Pagani, Manuel Agnelli, Silvia Posa, Badara Seck | Sabina Bologna (direttrice della fotografia|cinematographer) | Matteo Mossi (montaggio|editing) | Lionello Cerri, Enrico Bufalini, Raffaella Palladio, Domenico Cuscino, Luca Cerri (produttori|producers) | Domenico Procacci, Gianluca Pignataro (distributori|distributors)
Red carpet – ANDANDO DOVE NON SO. MAURO PAGANI, UNA VITA DA FUGGIASCO (PS) Cristiana Mainardi (regista|director) | Cast: Mauro Pagani, Manuel Agnelli, Silvia Posa, Badara Seck | Sabina Bologna (direttrice della fotografia|cinematographer) | Matteo Mossi (montaggio|editing) | Lionello Cerri, Enrico Bufalini, Raffaella Palladio, Domenico Cuscino, Luca Cerri (produttori|producers) | Domenico Procacci, Gianluca Pignataro (distributori|distributors)
Mauro Pagani alla Festa del Cinema di Roma - Foto MIRKO_PIZZICHINI (courtesy of Festa del Cinema di Roma 2025)

Premio Film Rivelazione – Sciatunostro di Leandro Picarella
Racconto delicato e intenso di un’estate d’addio e di amicizia sull’isola di Linosa, che diventa personaggio e memoria. Attraverso l’uso sapiente di Super 8, VHS e digitale, il film intreccia presente e immagini d’archivio, trasformando il found footage nello specchio temporale di una comunità. Con uno sguardo attento ai gesti minimi, ai silenzi e alla durata delle cose, Picarella si afferma come autore capace di fare del tempo e della memoria il vero cuore di un film che rivela uno spazio nuovo nel paesaggio del cinema italiano contemporaneo.

Sciatunostro
Sciatunostro

Sciatunostro

Premio Diego Fabbri al miglior libro di cinema – Pasolini e il cinema. Parola, visione, mito di Gian Piero Brunetta (Carocci editore)
Cinquant'anni fa moriva Pier Paolo Pasolini. Veniva ucciso il poeta, scrittore, intellettuale, regista cinematografico che prendendo di petto questo paese ne aveva anche profetizzato l'ulteriore declino dal punto di vista politico e sociale. Questo libro, firmato da uno dei più illustri critici e storici del cinema, ci ricorda quanto Pasolini in realtà sia ancora presente e quanto le sue opere non abbiano smesso di parlarci, continuando a influenzare il cinema contemporaneo e a suscitare vivo interesse in pubblici, ricercatori e studiosi in tutto il mondo.

Gian Piero Brunetta
Gian Piero Brunetta

Gian Piero Brunetta

Premio Migliore Opera Prima – Gioia mia di Margherita Spampinato
“Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno”: così scriveva Ennio Flaiano e così ci rivela Margherita Spampinato. Che con il suo primo lungometraggio, Gioia mia, ci accompagna alla scoperta di una relazione inaspettata, esaltata dal grande duetto tra Aurora Quattrocchi e Marco Fiore. Un film tenero e affascinante, pieno di calore e sensibilità, che esplora ciò che accade al confine tra mito e modernità. E un viaggio alla ricerca del tempo perduto per interrogarsi su dove vadano a nascondersi i ricordi dei nostri giorni più felici.

Gioia mia ©Yagi Media
Gioia mia ©Yagi Media

Gioia mia ©Yagi Media

La serata sarà presentata da Paola Saluzzi, conduttrice di TV2000, affiancata da Valerio Sammarco, curatore della cerimonia, giornalista e critico della Rivista del Cinematografo.

I premi sono realizzati da Pianegonda, che rinnova anche quest’anno la sua presenza ai Cinematografo Awards.