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David Corenswet in Superman
Il cinema, com’è noto, ha avuto un ruolo decisivo nella costruzione mitologica dell’estate italiana, questa stagione resa leggendaria dall’ideologia della villeggiatura borghese, dalle spiagge libere affollate nel dopoguerra, dai jukebox che diffondono i tormentoni, dagli amori passeggeri che non reggono all’autunno. L’estate italiana, quella costruita dai film di Dino Risi o Carlo Vanzina, è davvero la nostra ricerca del tempo perduto, la quintessenza di una nostalgia che continua a imporsi nel nostro immaginario sempre più fragile.
Tuttavia, l’estate è anche il momento dell’anno in cui il pubblico italiano mette da parte il cinema, soprattutto quello fruito in sala. Sì, d’accordo, le arene, che siano a pagamento o a ingresso gratuito, continuano a presidiare le grandi città e i piccoli paesi. Ma le abitudini – e la meteoropatia – di un popolo non si cambiano da un giorno all’altro e, no, non siamo mica gli americani che da sempre considerano l’estate come il periodo migliore per i blockbuster.
gli effetti di Cinema Revolution
Da qualche anno, l’industria nazionale prova a invertire la rotta: dal 13 giugno al 20 settembre, c’è la sesta edizione di Cinema Revolution, iniziativa lanciata da ANICA e ANEC e patrocinata dal Ministero della Cultura che da prevede biglietti ridotti a 3,50 euro per i film europei (italiani compresi). La campagna, come sempre aperta e chiusa dai giorni di Cinema in festa che estende la promozione a tutti i film, nata per riavvicinare gli spettatori dopo la grave crisi di presenze provocata dalla pandemia, è ricalcata sul modello francese della Fête Du Cinéma e prevista fino al 2026.


Oltre ai film già in sfruttamento perché usciti nelle ultime settimane, Cinema Revolution ha favorito la distribuzione di prodotti di vario genere. E per motivi diversi. Se in passato i blockbuster dell’estate venivano posticipati a stagioni più favorevoli al nostro esercizio, la tendenza attuale prevede invece l’allineamento tra il mercato americano e quello italiano. Se già nell’estate del 2022 c’erano stati i successi di Thor: Love and Thunder (10,8 milioni di euro) e Minions 2 (14,8), la vera svolta è arrivata un anno dopo con il ciclone Barbie, uscito nel caldissimo 20 luglio 2023 e capace di arrivare al mostruoso incasso di 32,2 milioni di euro.
Aggiungendo la buona performance di Elemental (uscito a metà giugno, 6,9 milioni) e il boom di Oppenheimer (sugli schermi da fine agosto, 28,6 milioni), l’estate del 2023 (l’estate del Barbenheimer)
ha registrato il maggior numero di spettatori per i mesi di luglio e agosto nella nostra storia. Trionfale anche l’estate 2024 con Inside Out 2 (46,5 milioni), Deadpool & Wolverine (18,1 milioni) e Cattivissimo me 4 (17,7 milioni).
i blockbuster, tra novità e usato sicuro
E per i prossimi due mesi? Disney/Pixar ci prova con Elio (dal 18 giugno), storia originale che può contare sulla fiducia nel brand ma non sulla fidelizzazione per storie e personaggi. Altro titolo in pole position (ehm) è F1 – Il film (dal 26 giugno), con Brad Pitt ex pilota che si rimette in pista (ehm): il regista, Joseph Kosinski, è lo stesso di Top Gun: Maverick e l’ambizione è la stessa, cioè offrire un originale blockbuster “adulto”.


Brad Pitt in F1
(Warner Bros Pictures / Apple Original Films)Sempre “per adulti” ma con un occhio al pubblico affezionato allo zombie movie è 28 anni dopo (dal 18 giugno), sequel del thriller di più di vent’anni fa nell’Inghilterra post Brexit e pandemia. post-pandemica. E M3gan 2.0 (dal 26 giugno), la proposta horror probabilmente più rilevante considerando il capitolo precedente. Ennesimo esemplare di una serie ormai lontana dal prototipo spielberghiano, Jurassic World – La rinascita (dal 2 luglio) vede l’arrivo di Scarlett Johansson e punta a eguagliare i precedenti nel superamento al miliardo globale.
Occhi puntati su Superman, nuova versione del fumetto secondo la visione di James Gunn (dal 9 luglio), mentre la Marvel prova a riscattarsi dagli ultimi flop con I Fantastici 4 – L’inizio (dal 23 luglio). L’operazione nostalgia è affidata a So cosa hai fatto, sequel dell’horror cult (dal 16 luglio), Una pallottola spuntata, revival della commedia demenziale con Liam Neeson (dal 30 luglio), e Quel pazzo venerdì, sempre più pazzo, che segna il ritorno di Jamie Lee Curtis e Lindsay Lohan (dal 6 agosto).


Troppo cattivi 2 (dal 20 agosto) e il nuovo film dei Puffi (dal 27 agosto) si rivolgono al target dei bambini, Trust (dal 26 giugno), Presence (diretto dal prolifico maestro Steven Soderbergh, dal 24 luglio), Bring Her Back – Torna da me (dal 30 luglio), Weapons (dal 6 agosto) e Locked (dal 20 agosto) accontenteranno gli amanti dell’horror, mentre sembrano meno “forti” il cinecomic Hellboy: The Crooked Man (dal 6 agosto), l’action Io sono nessuno 2 (dal 14 agosto), il war movie d’autore Warfare – Tempo di guerra (dal 21 agosto).
Cosa propone l’Italia
Complice la promozione, il cinema italiano non è mai stato così presente d’estate. Certo, i titoli non sono tra i più allettanti né particolarmente attesi, la sensazione che non ci sia molta fiducia da parte dei distributori non è peregrina, ma dobbiamo segnalare un parterre di facce e storie addirittura più interessante di quelli che affollano le più tradizionali e prevedibili produzioni “invernali”. D’altronde, si sa, per non logorare volti comunque molto presenti, si preferisce proporre prodotti con interpreti meno popolari, forse pure per testarne la presa sul pubblico.
Pensiamo a Francesco Centorame, protagonista con gli altrettanto giovani e rampanti Pier Paolo Spollon e Ludovica Martino della garbata commedia Come fratelli (dal 26 giugno) e del biopic Albatross (dal 3 luglio). Ma anche Alessio Vassallo (Arrivederci tristezza, dal 18 giugno), Paolo Ruffini (Poveri noi, dal 18 giugno), Giulio Beranek (Dedalus, dal 10 luglio), Denise Tantucci (la romcom Leopardi & co, che vanta nel cast Whoopi Goldberg, dal 14 agosto).
Fa eccezione Unicorni, con i molto esposti Edoardo Pesce e Valentina Lodovini, che arriva in concomitanza con il Giffoni (dal 18 luglio). E poi c’è Matilda De Angelis, coprotagonista di Di là dal fiume e tra gli alberi, adattamento del romanzo di Ernest Hemingway girato più di tre anni fa (dal 3 luglio).


Liev Schreiber e Matilda De Angelis in Di là dal fiume tra gli alberi
(Filippo Ciappi)europa europa
Il biglietto ridotto favorisce anche l’immissione di tanti film europei, soprattutto d’essai. Si parte dal 18 giugno con i francesi Tre amiche e Tutto l’amore che serve, il kolossal russo Il maestro e Margherita e si va avanti con il fantasmatico Spirit World – La festa delle lanterne con Catherine Deneuve, l’opera prima Tutto in un’estate, la “vera storia” di Bambi, la sci-fi d’autore Eternal (tutti dal 26 giugno), lo spagnolo La casa in fiamme, il dramma sull’accoglienza Shayda (dal 10 luglio), la commedia alcolica finlandese 100 litri di birra, il grottesco argentino El jockey (dal 17 luglio), i drammatici Yunan, Una sconosciuta a Tunisi e Vera sogna il mare (dal 24 luglio), il coming of age Frammenti di luce (dal 31 luglio), il biopic di Maurice Ravel Boléro (dal 28 agosto).
Ma l’estate è anche la stagione per proporre film più eccentrici e difficili, vuoi per l’immaginario fiabesco (l’incanto de L’oro del Reno e il circo di Incanto, dal 3 luglio), per l’ambizione tematica (Milarepa, dal 18 giugno), per lo stile audace (il citazionista Reflection in a Dead Diamond e il musical apocalittico The End, dal 3 luglio). Piatto ricco, ci si ficcherà il pubblico?