Perfino il cinema americano si è reso conto che la nostalgia è il programma politico più forte del momento. Chi più chi meno, i successi – o presunti tali – dell’ultima estate guardano al passato, rinverdendo franchise, recuperando miti novecenteschi, ammiccando alla retromania di chi non ha vissuto certe epoche ma le ha fruite solo attraverso le immagini e i ricordi altrui. Dall’ennesimo ritorno all’uguale di Jurassic World passando per le versioni rinnovante dei Fantastici 4 e Superman, il rassicurante bisogno di certezze si incontra con la tendenza all’usato sicuro.

Non fa eccezione Una pallottola spuntata, che tuttavia sembra essere un’operazione perfino più spericolata: son bravi tutti a produrre blockbuster per sfruttare i progressi tecnologici, ma come si fa, oggi, una commedia demenziale? Come si può aggiornare un glorioso filone del cinema americano un po’ caduto in disgrazia, vuoi per il noioso alibi del politicamente corretto (non è che non si può più dire niente: è che non lo si sa dire)? Si fa anzitutto “ammazzando il padre”, in questo caso David Zucker, uno dei tre autori (gli altri sono Jim Abrahams e Jerry Zucker, istituzioni del genere: ci sono loro dietro L’aereo più pazzo del mondo e Top secret!) di Police Squad, la serie tv all’origine del franchise con il detective Leslie Nielsen, dapprima invitato come produttore esecutivo – ruolo rifiutato: sosteneva che la comicità originale non fosse replicabile – e poi dichiaratosi ostile al progetto finale (“Mi pento di aver visto il trailer, è come guardare 2 Girls 1 Cup” ovvero un celebre porno scat).

© 2025 Paramount Pictures. All Rights Reserved.
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Paul Walter Hauser plays Ed and Liam Neeson plays Frank in The Naked Gun from Paramount Pictures. (Frank Masi)

Dietro questo revival ci sono Seth MacFarlane (produttore con Erica Huggins) e Akiva Schaffer, autore di quella deliziosa e profonda riflessione metatestuale di Cip & Ciop – Agenti speciali: da una parte, un umorismo irriverente di stampo satirico, debitore ai feticci della cultura pop; dall’altra, un regista che si misura con un’altra operazione sulla nostalgia in un territorio impervio come quello della comicità sì innocente ma non priva di elementi scurrili. Inoltre, la confidenza di entrambi con l’animazione aiuta a trovare una credibilità a un film che inizia con un poliziotto di quasi due metri che, camuffato da bambina, sventa una rapina in banca praticamente disarmato.

Forse più che nel cult originale, Una pallottola spuntata è un cartoon con esseri umani che parla al pubblico adulto ma cerca una sponda anche tra i più piccoli. E la carta vincente è nel casting: l’aitante e consumato ultrasettantenne Liam Neeson (sobriamente scatenato), reduce da oltre un decennio di action movie, ha la giusta dose di autoironia e lo statuto divistico per calarsi nella goffaggine di Frank Drebin, che si chiama proprio come il personaggio di Leslie Nielsen essendone il figlio.

D’altronde questo riavvio del franchise è sì un po’ legacy sequel ma anche un po’ parodia del reboot: c’è Ed Hocken Jr. (Paul Walter Hauser), figlio del collega del protagonista (interpretato all’epoca da George Kennedy) e c’è una scena piuttosto divertente in cui tutti i poliziotti della centrale sono inginocchiati di fronte ai ritratti dei padri, sì una satira del nepotismo (o dei nepobaby) ma anche un modo per fare una battuta (o meglio: una smorfia) su O. J. Simpson (e c’è un’altra battuta al vetriolo su Bill Cosby, icona degli anni Ottanta nonché stupratore seriale, che vale il film).

© 2025 PARAMOUNT PICTURES. ALL RIGHTS RESERVED.
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Pamela Anderson plays Beth and Liam Neeson plays Frank in The Naked Gun from Paramount Pictures. (Frank Masi)

La trama è un pretesto: il detective Drebin, incredibilmente efficiente quanto pasticcione per vocazione, si convince che un incidente automobilistico, costato la vita a un programmatore informatico, sia in realtà un omicidio e quindi si mette a indagare insieme alla sorella della vittima, un’affascinante scrittrice di “finti true crime” (la rinata Pamela Anderson, altra scelta intelligente).

Come in altre produzioni contemporanee, che sia la bizzarria d’autore Mickey 17 o lo stesso Superman, il cattivone (anzi: il cattivone) è un brutale tecno-capitalista modellato su Elon Musk, ma è proprio nel contesto della commedia demenziale che una figura del genere emerge in tutta la sua pericolosità. Poi, per carità, tutto è funzionale a un intrattenimento gustoso con dosi scatologiche (nonché rapido e compatto: ottanta minuti), ma è interessante che questo necessario revival della commedia – un genere che, nella sua purezza, in difficoltà da anni – guardi anche al presente senza limitarsi a celebrare la nostalgia per la comicità dei bei tempi che furono (e c’è un cameo di due secondi che, insomma, vale la visione).