Alla fine ha vinto il film che ha messo d'accordo più o meno tutti: Joker di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix interprete assoluto, si aggiudica il Leone d'Oro della 76ma Mostra di Venezia.

La più grande sorpresa dalla giuria presieduta da Lucrecia Martel arriva però per la scelta del Gran Premio: riconoscimento assegnato al bellissimo J'Accuse di Roman Polanski, dopo che ad inizio Mostra non erano mancate le polemiche in seguito alle dichiarazioni della stessa Martel "sull'uomo" Polanski.

L'Italia festeggia l'importante riconoscimento a La mafia non è più quella di una volta di Franco Maresco (Premio Speciale della Giuria) e la Coppa Volpi assegnata a Luca Marinelli per l'interpretazione in Martin Eden di Pietro Marcello.

La Coppa Volpi femminile, invece, viene assegnata (anche qui con grande sorpresa, considerando il parterre di attrici papabili, dalla coppia Deneuve-Binoche de La vérité alla Mariana Di Girolamo di Ema, fino alla Scarlett Johansson di Marriage Story e alla Gong Li di Saturday Fiction) ad Ariane Ascaride per il film di Robert Guédiguan, Gloria Mundi.

Il Leone d'Argento per la migliore regia va a Roy Andersson per About Endlessness, scelta anche questa abbastanza sorprendente da parte della giuria, composta lo ricordiamo da Piers Handling (Canada), storico e critico, Mary Harron (Canada), regista, Stacy Martin (UK), attrice, Rodrigo Prieto (Messico), direttore della fotografia, Tsukamoto Shinya (Giappone), regista, Paolo Virzì (Italia), regista.

Il premio per la migliore sceneggiatura va a Yonfan per No. 7 Cherry Lane, film d'animazione scritto e diretto dal regista cinese, mentre il Premio Marcello Mastroianni (a un giovane attore emergente) va a Toby Wallace per il film Babyteeth, opera prima della regista australiana Shannon Murphy.

Il Leone del Futuro - Premio Venezia Opera prima "Luigi De Laurentiis" è stato invece assegnato dall'apposita giuria (presieduta da Emir Kusturica e composta da Antonietta De Lillo, Hend Sabry, Terence Nance e Michael Werner) al film You Will Die at 20 di Amjad Abu Alala, presentato alle Giornate degli Autori.

Per quanto riguarda la sezione Orizzonti, invece, la giuria presieduta da Susanna Nicchiarelli e composta da Eva Sangiorgi, Álvaro Brechner, Mark Adams e Rachid Bouchareb, assegna il Premio per il Miglior Film ad Atlantis di Valentyn Vasyanovych, mentre il Premio per la migliore regia va a Théo Court per Blanco en blanco.

Verdict di Raymund Ribay Gutierrez si aggiudica il Premio Speciale della Giuria, mentre la migliore sceneggiatura è quella firmata da Jessica Palud, Philippe Lioret, Diastème per il film Revenir di Jessica Palud.

Migliore attore è Sami Bouajila per Bik Eneich - Un fils di Mehdi M. Barsaoui, migliore attrice è Marta Nieto nel film Madre di Rodrigo Sorogoyen.

Il Premio Orizzonti per il miglior cortometraggio va invece a Darling di Saim Sadiq.

Il Venice Short Film Nomination for the European Film Awards 2019 va a Cães que ladram aos passaros (Dogs Barking at Birds) di Leonor Teles.

Nella sezione Venezia Classici la giuria presieduta da Costanza Quatriglio e composta da 22 studenti assegna il premio per il miglior documentario sul cinema a Babenco - Alguém tem que ouvir o coração e dizer: parou (Babenco – Tell me When I Die) di Barbára Paz, mentre il Premio per il miglior film restaurato va a Extase (Ecstasy) di Gustav Machatý (Cecoslovacchia, 1932).

Infine, per quanto riguarda il VENICE VR, la giuria presieduta da Laurie Anderson e composta da Francesco Carrozzini e Alysha Naples assegna il Gran Premio per la migliore opera VR immersiva a The Key di Céline Tricart, il Premio migliore esperienza VR immersiva per contenuto interattivo ad A Linha di Ricardo Laganaro e il Premio migliore storia VR immersiva per contenuto lineare a Daughters of Chibok di Joel Kachi Benson.