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SpongeBob – Un’avventura da pirati ©2025 Paramount Pictures and Viacom International Inc. SpongeBob SquarePants is a trademark of Viacom International Inc.
Sul mercato italiano, negli ultimi mesi, Eagle Pictures è stata la classica “media” che tanto media non è più: meno vistosa delle major americane, ma più solida di molte competitor nazionali, con un anno soddisfacente e chiaramente in ascesa. Ora è il listino 2025–2026 a diventare banco di prova di questa crescita: un mosaico che va dal family di Capodanno all’horror, dai giganti Mattel e Marvel alla chicca cinefila sul mito di Rocky.
Si parte dal passaggio di consegne “soft” tra Natale e inizio anno. Dopo l’anime Jujutsu Kaisen: Esecuzione (8 dicembre 2025) e il family nordico Un topolino sotto l’albero (18 dicembre 2025), accoppiato inopinatamente con il legal storico Norimberga, titoli pensati per scaldare le feste, Eagle si gioca la carta grossa con SpongeBob – Un’avventura da pirati (1 gennaio 2026). È il film di Capodanno che alza l’asticella: non comicità “a chilometro zero”, ma un brand globale come SpongeBob, declinato in chiave piratesca. È un modo molto chiaro di presidiare uno slot che vale, da solo, mezza stagione: se Capodanno funziona, tutto il resto del listino ne beneficia in termini di percezione e fiducia degli esercenti.


Dopo arriva il tempo delle ombre lunghe. 28 anni dopo – Il tempio delle ossa (15 gennaio 2026) è il secondo atto della nuova trilogia nata da 28 giorni dopo e rilanciata con 28 anni dopo: Nia DaCosta in regia stavolta, con Alex Garland (sceneggiatore) e Danny Boyle (produttore) a orchestrare dall’alto il ritorno del virus che ha ridefinito l’immaginario post-apocalittico dei primi Duemila. Il sottotitolo “Tempio delle ossa” sposta l’accento su un’estetica quasi cultuale. Il cameo di Cillian Murphy, volto iconico del primo film, è la cerniera tra memoria cinefila e nuovo corso: un ponte tra chi nel 2002 era in sala e chi ha recuperato tutto in streaming.


28 anni dopo – Il tempio delle ossa
Attorno a questo perno Eagle costruisce un vero “blocco horror”. Ben – Rabbia animale (29 gennaio 2026), diretto da Johannes Roberts, riprende la tradizione del monster movie in chiave animale, e la porta su un terreno più fisico e psicologico, con un titolo che promette una tensione costante fra bestiale e umano. Scream 7 (26 febbraio 2026), firmato da Kevin Williamson con il ritorno di Neve Campbell e Courteney Cox, è invece la carta meta-horror per eccellenza: un nuovo giro nel gioco degli specchi del franchise forse più consapevole di sé dell’intero cinema dell’orrore contemporaneo. In mezzo il cortocircuito parodico di Anaconda (5 febbraio 2026), affidato a Tom Gormican con Jack Black e Paul Rudd: si prende un cult di serie B anni ’90 e lo si ribalta in chiave ironica.
In questo stesso segmento invernale si inserisce uno dei titoli più “contemporanei” del listino: Mercy: Sotto accusa (22 gennaio 2026). Timur Bekmambetov, che ha fatto del cinema degli schermi e delle interfacce il suo marchio di fabbrica, dirige un thriller sci-fi in cui l’intero sistema giudiziario è affidato all’intelligenza artificiale. Chris Pratt e Rebecca Ferguson (nei panni dell’IA togata) si muovono in un mondo dove non c’è più giudice in carne e ossa, ma solo un algoritmo che calcola colpa e innocenza. È la paura di oggi, impacchettata in forma di high concept: che cosa succede quando deleghiamo alla macchina non solo la valutazione dei dati, ma il verdetto morale e legale? Se il film saprà stare all’altezza del suo assunto, potrà diventare uno dei titoli più discussi della stagione, molto oltre il recinto del genere.


: Mercy: Sotto accusa
Con marzo, davvero, inizia la primavera di Eagle. Il bacio della donna ragno (marzo 2026), musical diretto da Bill Condon con Jennifer Lopez, Diego Luna e Tonatiuh, rimette al centro un titolo fortissimo dal punto di vista iconografico e politico, innestando la star JLo in un contesto più autoriale, a cavallo tra cultura pop e memoria del romanzo di Manuel Puig. Poche settimane dopo arriva L’ultima missione: Project Hail Mary (19 marzo 2026), con Ryan Gosling guidato dal duo Phil Lord / Christopher Miller: fantascienza ad alto budget che sembra promettere un equilibrio tra spettacolo e introspezione, come già suggeriva il romanzo di Andy Weir da cui è tratto. È una coppia di titoli che potrebbe funzionare anche in chiave premi e che, nel listino, rappresenta la controparte “prestigiosa” rispetto al blocco horror e ai franchise più espliciti.


Anaconda
Sul fronte animation e family, Eagle lavora di riempimento intelligente. Goat: Sogna in grande (12 febbraio 2026) e Scarlet (19 febbraio 2026) di Mamoru Hosoda costruiscono un corridoio che va dall’animazione motivazionale all’anime d’autore, mentre Pecore sotto copertura (maggio 2026), con le voci di Hugh Jackman ed Emma Thompson, presidia la commedia per famiglie “all’inglese”. In parallelo, Crime 101: La strada del crimine (12 febbraio 2026) di Bart Layton, con Chris Hemsworth, Halle Berry, Mark Ruffalo e Barry Keoghan, presidia il segmento del crime-thriller classico, di quelli che piacciono tanto alle platee larghe di adulti.
Il vero test di maturità industriale, però, arriva fra fine primavera ed estate. Masters of the Universe (4 giugno 2026), produzione Mattel Studios ed Escape Artists per Amazon MGM, affidata a Travis Knight con Nicholas Galitzine nei panni di He-Man e Jared Leto in quelli di Skeletor, è il grande esperimento “giocattolo-centrico” dopo il ciclone Barbie. Qui si gioca una partita complessa: come tradurre un’IP anni ’80, figlia di un altro modo di pensare l’infanzia e il marketing, in linguaggio contemporaneo senza tradirne la natura pop e muscolare? Per Eagle, che ne gestisce lo sfruttamento in Italia, è un banco di prova cruciale sulla capacità di dialogare con partner globali (Mattel, MGM/Amazon) e al tempo stesso di adattare la strategia alle specificità del mercato locale.
Poco dopo arriva il colosso supereroistico: Spider-Man: Brand New Day (29 luglio 2026), quarto capitolo dedicato al Ragno di Tom Holland, diretto da Destin Daniel Cretton. Il sottotitolo, preso in prestito da una celebre storyline a fumetti, dichiara un nuovo inizio dopo il reset identitario di No Way Home: Peter Parker torna “nessuno”, ma deve fare i conti con un mondo che continua a vivere di memorie che lo riguardano, anche se non lo riconosce più. È il tipo di titolo che, da solo, può muovere l’ago della bilancia di un’annata: ma richiede, più di ogni altro, una gestione impeccabile di marketing, posizionamento e durata in sala.
In coda, quasi come firma d’autore del listino, spunta la piccola grande ossessione cinefila: Io sono Rocky (in lavorazione). Un progetto che ripercorre la storia dietro il capolavoro di Sylvester Stallone: non solo la leggenda della sceneggiatura scritta in pochi giorni e rifiutata più volte, ma il racconto di un sistema industriale che a metà anni Settanta non credeva in un protagonista sconosciuto e si è trovato in mano un mito generazionale. Se ben confezionato, può diventare il film-evento dell’anno.
Dunque, la società guidata da Roberto Proia si muove su un equilibrio delicato: horror come motore identitario, family strategici nei momenti chiave dell’anno, franchise giganteschi (Marvel, Mattel) affiancati a titoli medio-alti che possono consolidare reputazione e ampliare il catalogo. Il 2025 è stato per Eagle un anno soddisfacente, migliore di altre distribuzioni e sicuramente in ascesa: saprà, con questa line-up, continuare il percorso di crescita?
