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Franco Piavoli
Il pianeta azzurro di Franco Piavoli ritorna in sala. Quarantatre anni dopo il concorso alla 39esima Mosta internazionale d’arte cinematografica di Venezia, il documentario naturalista autoprodotto e diretto dal regista bresciano, grazie al lavoro svolto quest’anno da Cineteca Milano con la supervisione dello stesso cineasta, del figlio Mario e del sodale Silvano Agosti è stato restaurato a partire dal negativo scena 35mm e da un positivo colonna ottica 35mm, conservati dall’Istituto Luce Cinecittà. Il film, dunque, è pronto per circolare di nuovo in edizione digitale nelle sale e nelle scuole a partire dai prossimi mesi.
È stato riproposto oggi all’Auditorium Conciliazione di Roma nell’ambito della rassegna Alice nella Città di fronte a una platea di studenti, di registi, di documentaristi e semplici appassionati: “è una ricreazione, immedesimazione e osservazione del luogo in cui vivo” ha spiegato Piavoli, salito sul palco per presentarlo insieme a Gianluca Giannello e Fabia Bettini, codirettori della 23ª edizione di Alice nella Città. Quest’ultima si è augurata “che Il pianeta azzurro diventi materia di studio in tutte le scuole di cinema, dal Centro Sperimentale di Cinematografia alla Scuola Volontè. Si tratta di un’opera fondamentale come memoria del nostro patrimonio documentaristico ma anche per il futuro del cinema”.
Il film è un viaggio fenomenologico che, con immagini di straordinaria forza suggestiva, racconta il cammino esistenziale dell’essere umano all’interno del ciclo naturale durante le quattro stagioni, giovandosi di un insuperata amplificazione sonora dei vari rumori prodotti dal regno animale: “Questo è un film fatto di voci e immagini elementari che anche i bambini possono in grado di percepire” ha proseguito il documentarista prima di augurarsi “la nascita nel cinema futuro di un movimento che dia risalto alle immagini e ai suoni della vita, non solo ai fatti di cronaca e alle parole”.


“Questo è un film fatto di voci e immagini elementari che anche i bambini possono percepire istintivamente”, ha ripreso Piavoli. Accanto a lui Silvano Agosti, promotore del restauro e deus ex machina nel 1981 del film, quando fornì al regista e alla sua assistente Neria Poli la cinepresa Arriflex per realizzare l’opera.
“Franco è un regista unico, attento alla Natura e ai cicli della vita. – ha detto il montatore e regista lombardo – Un artista lontano da logiche di cinema commerciale e capace in questo film di rendere ogni inquadratura un quadro, ogni suono un frammento di vita”.
Prima della proiezione, Raniero Maggini, presidente del WWF Roma e Area Metropolitana, ha consegnato a sorpresa a Franco Piavoli il premio dell’Excellence Award alla carriera, riconoscimento che ogni anno, all’interno della kermesse capitolina, va a autori che si sono distinti per un cinema all’insegna dell’eccellenza stilistica e della libertà composita: un anno fa lo stesso premi era finito nelle mani di Francis Ford Coppola, giunto nella Capitale per promuovere il suo Megalopolis.