Gardaland è protagonista, ma il divertimento, diciamolo subito, non è assicurato e stenta a partire. O meglio è a tratti proprio come l’andamento delle montagne russe. Per rimanere in tema parco giochi, come il Colorado Boat, quel tronchetto che a tutta velocità va sull’acqua e fa su e giù tra salite e discese. Con l’aggiunta gravosa che qui l’adrenalina è proprio assente.

Film di chiusura di Alice nella Città, al cinema dal 13 novembre con Eagle Pictures, Una famiglia sottosopra, diretto da Alessandro Genovesi, che lo ha anche scritto insieme a Giulio Carrieri, vede protagonisti Valentina Lodovini e Luca Argentero nei panni di una coppia parecchio in crisi.

Lui non lavora più da anni, lei si messaggia di continuo con l’amante e i loro tre figli (Chiara Pasquali, Carlo Alberto Matterazzo e Martina Bernocchi), nonché la suocera (Licia Maglietta), sono piuttosto insopportabili: questo lo stato dei fatti. Una pallina di quelle che giri e rigiri e scende la neve, rubata a Gardaland dalla piccola della famiglia (eh no, nulla a che vedere con la bambina protagonista di Left-Handed Girl, miglior film alla Festa di Roma, che ruba al mercatino di Taipei..), farà accadere una magia e ognuno di loro da un giorno all’altro si risveglierà nel corpo di un altro. Da lì tutto cambierà perché si sa: l’empatia fa miracoli.

“Tutte le famiglie felici sono uguali, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”, il famoso incipit del romanzo di Anna Karenina di Lev Tolstoj è lo stesso che usa Genovesi all’inizio del suo film. Benissimo e un tantino pretenzioso, peccato inoltre che al cinema di tutte queste famiglie, sottosopra o meno, felici o infelici, con o senza mamma, ma anche con Fabio De Luigi (vedi l’ultimo 10 giorni con i suoi) o con Luca Argentero (che torna a fare coppia con la Lodovini dopo essere già stati marito e moglie nell’episodio San Valentino di I migliori giorni di Edoardo Leo e Massimiliano Bruno nel 2023 e in A casa nostra di Francesca Comencini nel 2006), ne abbiamo ormai fatto indigestione.

Se in più vi aggiungiamo che l’idea non è neanche nuova poiché il film si ispira liberamente al francese Le Sens de la famille (Indovina chi?) del 2021 di Jean-Patrick Benes l’indigestione diventa ancora più pesante. Insomma c’era anche bisogno del remake? La risposta è affermativa solo se serviva un mega spot per Gardaland. Product Placement impera.