Pippi va a bordo! torna al cinema. Il film che è parte della saga intermediale dedicata all’impertinente e spericolata ragazzina dai capelli fulvi sempre pronta a marachelle e avventure mirabolanti, è stato riproposto restaurato su grande schermo all’interno della rassegna Alice nella Città 2025.

Questo capitolo che fu realizzato nel 1969, inaugura la serie di quattro lungometraggi sviluppati tra la fine degli anni Sessanta e il decennio successivo arricchendo le storie dalla penna della scrittrice per ragazzi Astrid Lindgren, autrice del romanzo d’origine. Seguiranno lo stesso anno e con un’operazione industriale simile Pippi Calzelunghe e il tesoro di Capitan Kid, Quella strega di Pippi Calzelunghe e Pippi Calzelunghe e i pirati di Takatuka distribuiti nel 1971 e il film omonimo della serie Pippi Calzelunghe in due episodi del 1977.

Pippi va a bordo! che cercava, insieme agli altri prodotti per grande schermo, una certa autonomia espressiva rispetto al romanzo d’origine, attirandosi non poche critiche per le divergenze, nacque, ovviamente, per cavalcare l’onda del successo popolare della serie tv svedese composta inizialmente da tredici episodi (ben ventuno nella dilatazione tedesca poi distribuita a livello intercontinentale). Dagli episodi tv, infatti, questo film recupera alcune scene tagliate, a partire dalle quali furono scritti soggetto e sceneggiatura che integrano la trama con altre girate per l’occasione. Il sequel su grande schermo, infatti, recupera il cast seriale a partire dalla protagonista, la svedese Inger Nislson nel ruolo dell’indomabile protagonista, accanto ai sodali Pär Sundberg e Maria Persson che vivificano gli amici e vicini di casa complici Tommy e Annika. Ma ovviamente compaiono nel film anche Beppe Wolgers quale barbuto Capitano Efraim e Margot Trogeer che incarna la buffa signora Prysselius dal cappellino fiorato.
Questo episodio si fa apprezzare ancora oggi per il discorso di genere che affronta, ritraendo una ragazzina, anche inconsciamente ma comunque convintamente simbolo di ribellione isitintuale, in un’epoca in che cominciava appena a incoraggiare l’autodeterminazione femminile.

Pippi Goes on Board! discute, per di più, in maniera scanzonata il tema dell’avidità predatoria tipico degli adulti: la giovane Pippi, infatti, che vive sempre Villecolle, mentre si trova a fare da babysitter a Tommy e Anika, deve affrontare un paio di banditi che vogliono sottrarle l’oro di famiglia, trascinando poi i due ragazzi in un’imprevedibile avventura marinara.

La trama, come di consueto, gioca sull’accumulatio e sull’iperbole per garantire l’effetto comico e assicurarsi la complicità del pubblico (in questa storia, per esempio, spicca la scena delle caramelle nel negozio di dolciumi, ma tanti altri se ne potrebbero fare tra film e serie tv).

Pippi va a bordo! è stato riproposto nella sezione Quei ragazzi di Alice nella Città 2025. Una scelta, così, che conferma la vocazione identitaria della rassegna nel riattualizzare grandi classici del cinema per le giovani generazioni capaci di essere attuali ancora nella nostra epoca.

Nella stessa sezione sono stati proiettati, infatti, altri restauri come quello di Anìkì Bobo del maestro lusitano Manoel De Oliveira, Il pianeta azzurro documentario ecologista di Franco Piavoli, La scuola di Daniele Luchetti nel trentennale del suo rilascio in sala e l’anticonformista Piccoli fuochi del compianto Peter Del Monte, proiettato al cinema per la prima volta nel 1985.