“The world is changing. The truth is vanishing”.

Il conto alla rovescia che porterà l'Entità a spegnere il mondo per come l'abbiamo sempre conosciuto è ormai agli sgoccioli. Basterà la chiave che Ethan Hunt era riuscito a strappare dalle mani del losco Gabriel (Esai Morales) per scongiurare la fine di tutto?

30 anni (e 7 capitoli) dopo il primo Mission: Impossible giunge ad un termine (bada bene, "un", non necessariamente "al") la più grande saga action-spy-thriller cinematografica di sempre. 

Questa resa dei conti finale, come da titolo, non è dunque solamente confinata alla trama di questo ottavo episodio ma si estende concettualmente al franchise tutto.

Prova ne è l'insistito ricorso a spezzoni della saga che riportano in superficie momenti sparsi qua e là dal 1996 a oggi, riproponendo situazioni e personaggi che pensavamo confinati negli angoli della memoria e che ora, per un motivo o per un altro, riemergono dall'oblio.

© 2024 Paramount Pictures
© 2024 Paramount Pictures
Tom Cruise plays Ethan Hunt, Pom Klementieff plays Paris, Greg Tarzan Davis plays Degas, Simon Pegg plays Benji Dunn and Hayley Atwell plays Grace in Mission: Impossible - The Final Reckoning from Paramount Pictures and Skydance. (Paramount Pictures and Skydance)

Il dispositivo concepito da Christopher McQuarrie (che dirige il suo quarto capitolo dopo Rogue Nation, Fallout e Dead Reckoning) e il deus ex machina Tom Cruise in The Final Reckoning (première mondiale a Cannes 78, poi nelle sale dal 22 maggio con Eagle Pictures) abbandona così le traiettorie più classiche dello spy movie (rispetto ai precedenti mancano qui i continui ribaltamenti messi in atto da doppio e triplogiochisti) e abbraccia con veemenza lo spettacolo action ammantandolo di atmosfere plumbee e crepuscolari, prossime alla grammatica preapocalittica.

La squadra, giocoforza, anche stavolta perde pezzi preziosi e si ricompone a seconda delle evenienze, con l'inossidabile eppur scalfibile Ethan Hunt (la vena brillante di un tempo cede il passo ad una consapevolezza più “adulta”) chiamato a sforzi ancor più sovrumani e inconcepibili.

Dalla missione (davvero) impossibile nelle glaciali profondità del Mare di Bering, per tentare di recuperare il dispositivo sepolto nella carcassa del sottomarino russo Sevastopol, all'incredibile show per prendere il comando di un biplano in volo nei cieli del Sudafrica (sequenza che inizia rileggendo in chiave omaggio l'iconica scena di Intrigo internazionale), mai come stavolta si fa leva sul turbamento di un’ipotetica fine che non sarebbe solo dell’eroe protagonista, ma del pianeta tutto.

La riflessione su questa potentissima IA senziente, capace di insinuarsi e manipolare i sistemi globali, oltre che indirizzare la percezione e la distorsione della verità per le masse, getta lo spettro su un’eventuale apocalisse tecnologica che coinciderebbe con quella della nostra specie: si perdoneranno pertanto le molte situazioni di dialogo, siano esse tra i componenti del team (tra questi i soliti Simon Pegg e Ving Rhames, poi Hayley Atwell, Pom Klementieff e un’aggiunta che preferiamo scopriate da soli) o nella stanza dei bottoni (eh già, la Erica Sloane di Angela Bassett ha fatto carriera…), la minaccia è tale che 2 ore e 50 minuti di sola adrenalina non avrebbero reso la portata della questione.

© 2025 Paramount Pictures. All Rights Reserved.
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Tom Cruise plays Ethan Hunt, Hayley Atwell plays Grace and Simon Pegg plays Benji Dunn in Mission: Impossible - The Final Reckoning from Paramount Pictures and Skydance. (Paramount Pictures and Skydance)

Il mondo d’altronde sta cambiando e per “catturare” l’Entità – sullo sfondo di una battaglia tra nazioni e interessi privati per accaparrarsene il controllo – non basteranno solamente la resistenza fisica e l’esplosività muscolare, abilità che il film come detto esalta in due-tre momenti che la tecnologia IMAX sa premiare con vigore, serviranno mai come stavolta astuzia e gioco di squadra. Skills da calibrare all’unisono, con la velocità di un battito di ciglia…

Prima che tutto finisca (sul finale e sulla coda del film si apriranno scuole di pensiero divergenti...), o che tutto ricominci sotto una nuova prospettiva. Dipenderà dagli incassi?