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Team Conrad o team Jeremiah? È curioso il destino di L’estate nei tuoi occhi, teen drama che alla sua terza – e ultima, pare – stagione su Prime Video è esploso grazie al rimbalzo social (TikTok in primis) come un vero e proprio fenomeno culturale (ma anche l’uscita settimanale di ogni episodio ha contribuito ad attrarre il pubblico: ah, le abitudini della vecchia televisione generalista!). Perché quello che sin dal titolo originale (The Summer I Turned Pretty, “l’estate in cui sono diventata carina”) si presenta in tutto e per tutto come un tipico racconto di formazione, con il suo côté di ragioni e sentimenti tra empowerment femminile e battiti accelerati, diventa, infine, una seduta di autoanalisi collettiva su un dilemma che trascende il tempo e lo spazio.
Negli undici episodi che chiudono (forse) la storia basata sull’omonima serie di romanzi di Jenny Han, Belly ha appena finito il college e vive la sua grande storia d’amore con il vivace Jeremiah ma non è comunque insensibile al fratello del suo fidanzato, il tormentato Conrad, il suo primo e vero grande amore.


Il triangolo sentimentale è la quintessenza della tossicità: due fratelli divisi da una ragazza che, essendo la figlia della migliore amica della loro compianta madre, conoscono e frequentano da una vita come se fosse una sorella acquisita finché, nella prima stagione, si accorgono che è diventata desiderabile. Il fatto che le loro due famiglie siano così strette – con la womance tra le madri che è forse la reale love story della serie – non fa che accentuare il grado di pericolosità delle relazioni che avvengono sotto il tetto della casa al mare dei fratelli.
Ma è nel tradizionale e immortale dilemma di cui sopra che L’estate nei tuoi occhi trova un asse con il pubblico: da una parte, l’affannato, angoscioso e impossibile rapporto con un tenero e affascinante narcisista che rivendica continuamente la pretesa di essere il centro del mondo; dall’altra, la limpida, solida, affettuosa amicizia con benefici romantici e sessuali da vivere con l’hit boy amato da tutte e tutti che decide di metterti al centro del mondo.
Dopo una seconda stagione più cupa e chiusa (la casa era la vera protagonista), L’estate nei tuoi occhi passa all’incasso con una terza più ricca (si capisce dagli esterni), furba (la sontuosa colonna sonora con, tra gli altri, Taylor Swift, Harry Styles, Billie Eilish, Ariana Grande, Charli XCX, Chappell Roan, Sabrina Carpenter e Benson Boone ma anche classici come Dreams dei Cranberries, With Or Without You degli U2, Wild Horses dei Rolling Stones o Mystery of Love di Sufjan Stevens per parlare a un pubblico anagraficamente più ampio) e lunga (undici episodi contro i sette della prima e gli otto della seconda).


E, più che una soap opera di lusso (non c’è una sistematica apertura alle infinite ripetizioni di schemi e situazioni) o un teen drama posizionato nella contemporaneità (per dire: è una serie in cui sono ricchi anche coloro che si percepiscono meno abbienti), L’estate nei tuoi occhi raggiunge lo zenit dell’universo young adult romance in cui ogni faccenda è trattata con irresistibile serietà (“Non puoi vivere i tuoi vent’anni senza infliggere qualche danno a qualcuno”), l’adolescenza è un campo di battaglia dove edificare il melodramma e non esistono mezze misure.
Perciò in questo solare incrocio tra un The O.C. in minore e un Sapore di mare meno divertente, forte di un cast puntualmente decorativo (Lola Tung, Christopher Briney, Gavin Casalegno), a brillare davvero non è il coming of age di Belly ma la sfida tra i fratelli: al di là del finale (temporaneo?), delle eventuali ricomposizioni o delle fratture insanabili, ci dice molto della nostra tendenza a polarizzare ogni questione e della faticosa ricerca di maschi all’altezza del presente. Ma anche del bisogno di farci travolgere ancora una volta dall’ennesima, complicata, problematica storia romantica.