Sessant’anni di carriera, cinquantacinque regie, quattro Oscar (su ventiquattro candidature), una traccia indelebile nel mondo del cinema: come scegliere dieci film rappresentativi per Woody Allen, un umorista che ha cambiato la storia della commedia influenzando generazioni di spettatori e autori? Per festeggiare i suoi 90 anni, proviamo a stilare una top ten (ovviamente parziale e discutibile) con i suoi titoli imprescindibili.


Amore e guerra (1975)

Eroe inconsapevole che si batte per la resistenza degli imperfetti, Allen scende in trincea sfidando sé stesso e il mito della frontiera bellica. Come ogni parodia, è un omaggio colto e appassionato, in questo caso all’amato Tolstoj (Guerra e pace, naturalmente), ma c’è anche l’eco do Dostoevskij, Bergman, Ėjzenštejn. Dallo slapstick dei primi film (Il dormiglione in primis) si passa al trionfo della parola. Si ride molto ma il finale è struggente.

Woody Allen in Amore e guerra
Woody Allen in Amore e guerra

Woody Allen in Amore e guerra

(United Artists)

Io e Annie (1977)

Un comico ebreo (già) ragiona sui motivi del fallimento della sua relazione con l’eccentrica Annie Hall (Diane Keaton nella leggenda). La storia di tutti coloro che si innamorano, poi si disinnamorano e comunque vanno avanti. Che dire? Se non il capolavoro, il suo film più influente, il preferito del pubblico, la svolta di una carriera. La commedia romantica al crocevia delle nevrosi, dove il divertimento abbraccia la malinconia e i desideri sono a messi a nudo dalla psicanalisi. Quattro Oscar.

Io & Annie (1977) - @Webphoto. Supplied by Capital Pictures
Io & Annie (1977) - @Webphoto. Supplied by Capital Pictures
DIANE KEATON & WOODY ALLEN in Annie Hall *Editorial Use Only* www.capitalpictures.com sales@capitalpictures.com Supplied by Capital Pictures (Supplied by Capital Pictures)

Manhattan (1979)

Un giornalista sportivo divorziato quarantenne esce con un’adolescente ma s’innamora dell’amante del suo migliore amico (chi se non Keaton?). Ode a New York (vera protagonista del film), alla musica di George Gershwin, al cinema classico (la fotografia in bianco e nero è di Gordon Willis), all’assurdità dell’amore (inammissibile la storia con la diciassettenne). La commedia dei sentimenti si fa più cupa e profonda e le immagini sono iconiche.

Manhattan (1979) - @Webphoto
Manhattan (1979) - @Webphoto

Manhattan (1979) - @Webphoto


Zelig (1983)

Di sconcertante modernità formale (il lavoro filologico di Willis è impressionante), è un falso documentario in bianco e nero su un uomo che, tra gli anni Venti e Trenta, si trasforma in base al contesto in cui si trova. Girato contemporaneamente a Una commedia sexy in una notte di mezza estate, pieno di camei illustri (le interviste a Susan Sontag, Saul Bellow, Bruno Bettelheim) e apparizioni dagli archivi (da Hitler a Pio XI), un film ancora sbalorditivo.

Mia Farrow e Woody Allen in Zelig
Mia Farrow e Woody Allen in Zelig
Film " Zelig " ( titolo italiano: " Zelig " ) 1983 di Woody ALLEN Nella foto: Mia FARROW e Woody ALLEN in una scena del film. FARABOLAFOTO 891499 (Warner Bros)

La rosa purpurea del Cairo (1985)

Durante la Grande Depressione, una cameriera (Mia Farrow, all’epoca musa e compagna) va al cinema per sfuggire al marito violento. Il suo personaggio preferito (Jeff Daniels) si accorge ed esce materialmente dallo schermo proponendole una nuova vita. Tra i titoli più amati dall’autore, è una favola incantevole e creativa, una dolce, commovente e nostalgica fantasmagoria sul potere delle immagini in movimento e sulla sostanza dei sogni infranti.

La rosa purpurea del Cairo
La rosa purpurea del Cairo

La rosa purpurea del Cairo


Hannah e le sue sorelle (1986)

Uno dei più grandi successi di Allen è una magnifica corale newyorkese che inquadra due anni di vita di una famiglia – si apre e si chiude con una cena del Ringraziamento – tra litigi, equivoci e tradimenti. Una memorabile commedia esistenziale: la vita è un caos, l’amore fa fare sciocchezze e al destino non si sfugge. Cast sontuoso: Farrow, Allen, Barbara Hershey, Max von Sydow e gli Oscar  Michael Caine e Dianne Wiest.

Hannah e le sue sorelle
Hannah e le sue sorelle

Hannah e le sue sorelle


Crimini e misfatti (1989)

Un oculista (Martin Landau) commissiona l’omicidio dell’amante (Anjelica Huston), un documentarista (Allen) sacrifica l’integrità artistica per assecondare il cognato (Alan Alda) e si innamora della sua produttrice (Farrow). Delitto e castigo secondo Alllen: in perfetto equilibrio tra tragedia morale e commedia umana, è cupo nella forma e nitido nella struttura, naturalissimo e crepuscolare, divertente e feroce.

Crimini e misfatti
Crimini e misfatti

Crimini e misfatti


Match Point (2004)

Dopo anni di commedie, uno spiazzante ritorno al noir in terra londinese. La scalata sociale di un povero tennista (Jonathan Rhys-Myers) viene ostacolata dalla relazione segreta con la cognata (Scarlett Johansson, ultimo “desiderio” alleniano). (Doppio) delitto e (senza) castigo. Un racconto (a)morale che interroga le conseguenze del Caso e il senso della giustizia terrena e una grande rentrée per il regista.


Midnight in Paris (2011)

Secondo capitolo della cosiddetta “trilogia turistica” (con lo spagnolo Vicky Cristina BarcelonaTo Rome With Love), non è solo il più recente successo commerciale di Allen ma anche il film che gli ha permesso di entrare nell’immaginario di una nuova generazione. Tra sogno e realtà, una fantasiosa passeggiata nei ruggenti anni Venti per fuggire alla noia della vita quotidiana. Quarto Oscar (per la sceneggiatura).


Blue Jasmine (2014)

Creatore di strepitosi personaggi femminili, ha offerto un’irripetibile occasione a una monumentale Cate Blanchett (premiata con l’Oscar). Travolta dal crack finanziario e dal suicidio in carcere del marito, una socialite newyorkese si trasferisce dalla sorella meno abbiente e cammina sul baratro della propria vita. Il film americano più efficace nell’affrontare la crisi economica, morale e sociale dell’élite americana.