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La camera di consiglio (2025)
Alla Festa di Roma, sezione Freestyle, Fiorella Infascelli presenta La camera di consiglio e porta lo sguardo là dove il pubblico non entra: l’appartamento-bunker accanto all’aula dell’Ucciardone, dove otto giurati vissero blindati per circa 35 giorni per discutere le sentenze del Maxiprocesso. “L’idea è nata perché nessuno conosce la camera di consiglio. Si parla sempre del Maxiprocesso, ma i giovani non ne sanno nulla. Volevo che, attraverso questa stanza chiusa, tornassero a ricordarlo” dice la regista. “Non è un film sulla mafia, è un film su di loro: su cosa accade quando otto persone, sei popolari e due togati, devono decidere pene per centinaia di imputati”.


Fiorella Infascelli
Infascelli insiste sul dispositivo: luogo fisico e regole. “Non è ‘riservato’ nel senso comune. È un appartamento blindato costruito accanto al bunker. Poco prima dell’ingresso chiesero ai servizi di aprire una finestra per farne una porta finestra: quel cortiletto è stata la salvezza. Erano senza televisione, radio, lettere. Isolati. Mi interessava capire come lavoravano, se avevano paura, se si univano o si scontravano. E come si tiene in cinema tutto questo senza annoiare.”
La documentazione è stata lunga e selettiva: “Ho parlato molto con le due giurate ancora in vita, con i parenti degli altri, con Pietro Grasso. Poi ho dovuto inventare: ciò che si dissero lì dentro non lo sa nessuno. Come per Era d’estate, ci sono punti fermi e un’immaginazione guidata dalla realtà.”


La camera di consiglio (2025)
Il film, corale, ha due poli: il Presidente Alfonso Giordano e il giudice a latere. A interpretarli sono Sergio Rubini e Massimo Popolizio. “Giordano mi ha affascinato per temperanza e umanità. Ha ricordato a tutti che il coraggio, in un processo, è applicare le regole” osserva Rubini. Popolizio sottolinea il lavoro: “Dietro ognuna delle sentenze ci sono riscontri, analisi, fatti. Competenza e fatica sono il vero messaggio.” Nel gruppo spiccano quattro donne popolari. “In un processo dominato dagli uomini, lì dentro le donne sono metà del collegio. Anche questo andava raccontato” aggiunge Infascelli.


La camera di consiglio (2025)
Scelte di linguaggio: essenzialità e chiusura. “Ho girato tutto dentro l’appartamento. Nessun repertorio. Il bianco e nero entra come stacco e come sogno, per farci penetrare nella paura profonda dei personaggi, poi si ritorna al colore. È un racconto sulla giustizia, sul confine di ‘al di là di ogni ragionevole dubbio’.”
La camera di consiglio è prodotto da Armosia e Master Five con Rai Cinema, interpretato da Sergio Rubini e Massimo Popolizio, e distribuito da Notorious Pictures. Arriva in sala il 20 novembre.