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Salvo Nastasi e Paola Malanga
(Cinematografo/Adnkronos) – "Dopo lo straordinario programma dell'ultima Mostra del Cinema di Venezia ho pensato che non ci fosse più niente per la Festa del Cinema di Roma. E invece non è stato così: la produzione italiana, l'intelligenza dei nostri artisti è tale che abbiamo visto delle cose bellissime", dice il presidente della Fondazione Cinema per Roma, Salvo Nastasi che, in occasione della conferenza di chiusura della Festa del Cinema di Roma, si è detto "contento di questa 20esima edizione, è stata proprio come la volevamo". Per la direttrice artistica Paola Malanga "c'è una produzione ampia e variegata che speriamo duri e che possa andare avanti. Non è che l'intera proposta del cinema italiano si può esaurire a Venezia o prima ancora a Cannes".
Sugli aspetti da migliorare, Nastasi dice che "c'è sempre qualcosa, ma adesso è troppo presto per dirlo". Il perfezionismo "è una malattia da cui bisogna guarire da giovani", osserva Malanga, "certo è che ci sono sempre dei correttivi da apportare", conclude.
"Mi piacerebbe avere qualche spazio in più in giro per la città, ci stiamo ragionando con il sindaco Gualtieri" aggiunge Nastasi. "Dal 2027 la sala Santa Cecilia (da 2mila posti, ndr) dell’Auditorium Parco della Musica ‘Ennio Morricone’ ospiterà l’apertura e alcune serate della Festa".
E sui tagli al fondo dedicato alle produzioni dell'audiovisivo in Italia: "Quando si taglia è sempre molto doloroso. Da ex dirigente del ministero della Cultura mi sono trovato tante volte con leggi di bilancio che partivano con dei tagli e poi pian piano si recuperavano. Sono molto ottimista, secondo me il taglio verrà in parte recuperato. E la Festa del Cinema può essere di aiuto perché quando le notizie arrivano durante una kermesse del genere, la Festa può essere un contributo importante".



