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Mr Scorsese @AppleTv+
Nella storia del cinema Scorsese è un punto fermo. È un maestro nella rappresentazione del conflitto (e dell’incontro) tra umano e sacro, i suoi film sono imprescindibili per ogni cinefilo. Qualsiasi etichetta sarebbe riduttiva. Nella docuserie Mr. Scorsese di Rebecca Miller (moglie di Daniel Day-Lewis, protagonista quest’anno ad Alice nella città con il figlio Ronan), DiCaprio lo definisce unico “nell’esplorazione del lato oscuro della condizione umana”. Ma forse anche questo risulta riduttivo.
Scorsese può essere ieratico, contemplativo (Silence), può riscrivere le regole (Quei bravi ragazzi), può muoversi tra il sincretismo e la sperimentazione (L’ultima tentazione di Cristo), può mettere in scena un angelo sterminatore (Taxi Driver), può far credere che anche un gangster possa ritenersi l’erede di San Francesco (Mean Streets – Domenica in chiesa, lunedì all’inferno), sa trasformare la pagina scritta in un’immagine palpitante (L’età dell’innocenza). E potremmo andare avanti.
Ma soprattutto il suo cinema non ha rivali nel rappresentare l’essere umano che cerca costantemente di cambiare il mondo prima di soccombere. Nelle cinque ore di Mr. Scorsese sono racchiuse tutte le sue sfumature, i tormenti, i successi. Si racconta davanti la macchina da presa, si confessa allo spettatore, generando un’opera al di là della vita. Perché ogni puntata è un viaggio a cuore aperto, un incedere senza esclusione di colpi.
A essere rappresentata è la sfera privata, che si contrappone a quella pubblica. E poi i sodalizi di una vita: De Niro, DiCaprio, la montatrice Thelma Schoonmaker. A spiccare è la descrizione di una poetica personale mai doma, alimentata da un afflato creativo di rara potenza. Miller descrive un maestro in continua mutazione, che nonostante tutto resta sempre fedele a sé stesso. Il suo Mr. Scorsese è un Fuori orario ante litteram, un vagare nella notte che delinea l’anima di un gigante, sia santo che peccatore.
La docuserie (disponibile su Apple Tv+) si destreggia tra la leggenda e il conosciuto, si proietta nel mito, diventa cardine per la memoria. Non è solo ricordo, ma anche presente e futuro. È facile scrivere che è imperdibile, è necessario sottolineare che è totalizzante. A bruciare sono le fiamme della passione, l’amore per il cinema, le molte verità di un uomo che dietro la macchina da presa ha caratterizzato il nostro tempo. Magnifico.