(Cinematografo.it/Adnkronos) – "Gli adulti sono veloci a criticare i giovani e meno a lodarli. Le nuove generazioni hanno bisogno di essere ascoltate, di opportunità e di una guida. Ma anche di amore e di comprensione, ma in realtà tutti ne abbiamo bisogno. Come adulti e come coloro che stanno lasciando il mondo nelle loro mani, è nostro compito dargli tutto il supporto necessario per aiutarli a trovare sé stessi. Ma anche ad orientarsi nel mondo facendoli sentire parte di questo. È un tema urgente".

A parlare è l'attore Stephen Graham che arriva alla 20esima edizione della Festa del Cinema di Roma con Good Boy di Jan Komasa in cui torna ad esplorare la complessità dell'adolescenza attraverso ruoli paterni che ha ricorperto nella serie Netflix di successo Adolescence e nel film 'Springsteen: Liberami dal Nulla' (dal 23 ottobre nelle sale).

Dal prossimo anno al cinema con Minerva Pictures e Filmclub Distribuzione, il film è una fiaba dark che solleva domande scomode sulla libertà, i pericoli della cura e le scelte che definiscono chi siamo.

Tommy (Anson Boon), teppista diciannovenne, vive una vita di droga, feste e violenza. Dopo una notte di baldoria sfrenata con i suoi amici, si separa dal gruppo e viene rapito da una figura misteriosa. Sebbene non sia estraneo alla violenza, resta inorridito quando si risveglia con una catena al collo nel seminterrato della casa isolata della ricca famiglia di Chris (Graham), di sua moglie Kathryn (Andrea Riseborough) e del loro giovane figlio Jonathan. Il rapimento fa parte del disegno di questa strana famiglia che vuole trasformare Tommy in un "bravo ragazzo". Sottoposto a una riabilitazione forzata mentre è intrappolato in una famiglia disfunzionale, Tommy deve scegliere tra compiacere i suoi implacabili aguzzini o cercare di fuggire a tutti i costi.

"Ogni generazione ha le sue sfide. Ma credo che un cambiamento sociale particolarmente significativo sia rappresentato dalla tecnologia che stiamo sperimentando ora, e che trascende tutte le generazioni. In particolare per i giovani che crescono immersi nel mondo digitale e questo è un ulteriore livello di difficoltà", riflette l'attore Anson Boon, 25 anni.