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The Voice of Hind Rajab
(Cinematografo.it/Adnkronos) – "Quando ho sentito la voce di Hind Rajab, ho capito che non era solo la sua. Era la voce di tutta Gaza che chiedeva aiuto, un grido a cui nessuno poteva rispondere. Per me era fondamentale fare questo film".
A parlare è Kaouther ben Hania, la regista di The voice of Hind Rajab, in concorso alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia. Il film racconta quel tragico 29 gennaio 2024, quando i volontari della Mezzaluna Rossa ricevettero una chiamata di emergenza da una bambina di sei anni, intrappolata in un’auto sotto attacco a Gaza, che implorava di essere salvata. Mentre cercavano di tenerla al telefono, faranno tutto il possibile per farle arrivare un’ambulanza. Il suo nome era Hind Rajab.
La storia di Hind era già nota ma, sottolinea la regista, "molto spesso le notizie ci portano all'attenzione fatti che tendiamo a dimenticare. Il cinema, invece, può coltivare quell'empatia di cui abbiamo bisogno per vedere il mondo dal punto di vista di chi è stato privato della parola, come i palestinesi e mostrare gli eroi che ogni giorno cercano di salvare vite e devono affrontare un'infinità di ostacoli".
E aggiunge: "Nella narrazione dei media di tutto il mondo, le vittime di Gaza vengono considerate come danni collaterali e credo che questo sia deumanizzante. Il cinema e tutte le espressioni artistiche sono fondamentali per dare a queste persone un volto e una voce".


The Voice of Hind Rajab
Sulla scelta di utilizzare le registrazioni autentiche delle telefonate tra la bambina e i volontari della Mezzaluna rossa palestinese, ben Hania risponde: "È stato un punto sul quale abbiamo a lungo dibattuto, perché quando si amplifica la voce dei palestinesi generalmente si viene accusati di voler sfruttare la situazione, ma questo è un altro modo che hanno per toglierci voce".
E non solo: "Farla doppiare mi suonava come una specie di tradimento nei suoi confronti".
Infine, le parole della regista si trasformano in un appello: "Credo che la giustizia non sarà un giorno solo simbolica. Non ne abbiamo abbastanza di questo genocidio? Anche se tutto si fermasse oggi sarebbe comunque troppo. Vorrei una giustizia per Hind e per tutti i palestinesi ma - si rammarica - siamo ancora lontani".
"Nel finale del film mostro la spiaggia, il mare. È una scelta nata da un'informazione per me fondamentale, che mi ha dato la madre di Hind: sua figlia amava il mare. Quella stessa spiaggia di Gaza, però, è al centro di un progetto di Trump, per trasformarla in una sorta di riviera. Quando penso a Hind che gioca sulla spiaggia e poi a questo progetto mi chiedo: ma in che mondo viviamo?", si chiede la regista facendo riferimento al controverso piano di Donald Trump per il dopoguerra a Gaza, la cosiddetta “Gaza Riviera”, un progetto di sviluppo immobiliare di lusso sulle coste della Striscia.
Per quanto riguarda le discussioni di questi giorni, relative alla richiesta di boicottaggio dal collettivo Venice for Palestine (V4P) di non invitare alla Mostra gli attori Gal Gadot e Gerard Butler, Kaouther ben Hania dice: “Ho sentito parlare della richiesta di boicottaggio per Gal Gadot, che supporta l'esercito e il regime. Ma, in realtà, non è successo tutto questo. È lei che non è voluta venire", mentre commentando le dichiarazioni che il regista israeliano Hagai Levi ha fatto ieri in occasione della presentazione fuori concorso della sua serie Etty, sostenendo come molti israeliani siano contrari al regime e alla guerra, la regista aggiunge: “Le persone sono diverse e hanno pensieri diversi. Non si sceglie dove si nasce, ma penso che tutte le persone siano responsabili delle proprie opinioni e delle proprie posizioni. Viviamo in un momento in cui anche gli oppositori del regime in Israele si trovano in una posizione non facile. Credo che sia estremamente coraggioso esprimersi contro il genocidio da cittadini israeliani all'interno del regime".
A chi invece le chiede se The Voice of Hind Rajab (già acquistato per l’Italia da I Wonder Pictures) sarà distribuito in Israele, la regista risponde: “In realtà io non accetto che i miei film vengano distribuiti in Israele. Avevo ricevuto un invito per il mio precedente film (Four Daughters, ndr) ma avevo rifiutato, perché la mia posizione di attivista politica è appunto quella di non distribuire i miei lavori lì".
Alla première mondiale del film qui al Lido sarà presente anche Joaquin Phoenix.
L'attore è tra i produttori esecutivi del film in concorso all'82esima Mostra del Cinema di Venezia che Insieme a Phoenix, la moglie e collega Rooney Mara. A sostenere il progetto, sempre in qualità di produttori esecutivi, anche Brad Pitt, Alfonso Cuarón e Jonathan Glazer. "Quando Pitt ha visto il film ha voluto subito far parte del progetto", dice la regista tunisina. "Il coinvolgimento di Hollywood mi ha molto sorpreso", conclude.