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Gianni Di Gregorio in Come ti muovi, sbagli
“Forse sono utopico, ma credo che chiunque si possa innamorare a qualsiasi età perché alla fine i sentimenti prevalgono”. Parola di Gianni Di Gregorio, che oggi a Venezia 82, ha presentato il suo ultimo film: Come ti muovi, sbagli.
Prodotto da Bibi Film e Rai Cinema, film di chiusura delle Giornate degli Autori e nelle sale dal 5 settembre con Fandango, interpretato dallo stesso Di Gregorio, insieme a Greta Scarano, Tom Wlaschiha e Iaia Forte, è la storia di un professore di settant’anni la cui serenità viene scossa dall’arrivo della figlia, in crisi coniugale, con i suoi due ingombrantissimi nipotini. Nuove preoccupazioni, nuove angosce, ma anche nuovi affetti sconvolgeranno la sua vita e gli faranno però capire che l’amore vale sempre la pena di essere vissuto.
“Il film nasce da un dato cronologico: prima potevo interpretare un figlio, ora posso fare un nonno- racconta Di Gregorio-. Nella realtà ancora non lo sono e le mie figlie mi lasciano solo i loro cani. Comunque ho voluto riflettere sulla famiglia, che come si dice a Roma è anche un accollo, e sui sentimenti”.
“Sono stata onorata di fare questo film - dice Greta Scarano qui nelle vesti della figlia del professore interpretato da Gianni Di Gregorio -. È un po’ come fare parte di un Truman show consapevole. Gianni viene travolto dalla vita e si lascia attraversare con grande garbo e poesia dalle cose della vita. E poi ci sono tante battute vitali e realistiche. Io qui interpreto un personaggio che sta soffrendo per amore, e ho dovuto cercare un equilibrio con la commedia, la lievità e la leggerezza che sono le cifre stilistiche del cinema di Gianni. È stata un’esperienza sublime come tutti i suoi film. Da attrice vorrei più registi come Gianni che è una persona sempre gentile e in ascolto”. Mentre Iaia Forte commenta: “Amo il cinema di Gianni. Qui mi sono sentita come Ginger Rogers con Fred Astaire”.
E Gianni Di Gregorio racconta: “Ho avuto un’educazione piuttosto ottocentesca. I miei genitori mi hanno dato una forma che mi è rimasto attaccata. Sono sempre stato timido e io temevo di non arrivare da nessuna parte con questo carattere. Invece ora lo consiglio questo mio modo di essere. Alla lunga la gentilezza e la timidezza pagano nella vita perché poi le persone ti vogliono bene”.
Infine conclude: “Non so cosa farò nel mio prossimo film perché io racconto sempre cose autobiografiche e qua si mette male, vista l’età. Mi piace molto fare il regista, meno l’attore, ma penso che la mia interpretazione possa fare bene al film. Penso che nella vita bisogna imparare a cercare l’armonia e ad ascoltare. Togliere l’aggressività. Anche tra generazioni diverse, come tra un nonno e un nipote, ci sarà sempre un legame e un dialogo”.