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Albert Serra - Foto Gaia Callegaro
(Cinematografo.it/Adnkronos) – Il regista e sceneggiatore Albert Serra ha ricevuto il Premio 'Le vie dell'immagine' nell’ambito della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Il riconoscimento promosso da Cinematografo in accordo con le Giornate degli Autori, giunto alla terza edizione, è stato conferito al regista e artista catalano, tra le figure più radicali e visionarie del cinema contemporaneo. Il premio – realizzato e donato da Pianegonda – intende valorizzare personalità che abbiano saputo ridefinire i confini dell’audiovisivo, esplorando i linguaggi e interrogando le immagini con profondità e coraggio.
«Sono molto felice di essere stato definito “autore” – ha dichiarato Albert Serra – perché le mie fonti di ispirazione non si limitano ai registi, ma comprendono anche scrittori e artisti che condividono l’ossessione di creare qualcosa di davvero significativo. Credo che ogni artista abbia il compito di offrire uno sguardo diverso sul mondo e io ho sempre cercato di seguire un percorso personale, senza confronti o paragoni. Per me, ciò che accade dietro la camera deve restare in secondo piano: il compito del creatore non è imporsi, ma lasciare che sia l’immagine a parlare. L’attenzione deve concentrarsi su ciò che avviene davanti all’obiettivo, sulla forza visiva e sulla suggestione che ne nasce. In questo senso, pur riconoscendo l’identificazione naturale tra opera e autore, nel mio lavoro ho cercato di dare più spazio all’esperienza dello spettatore attraverso l’immagine. Ho sempre avuto la convinzione che le immagini siano più importanti della realtà stessa: sono loro a dominarla. È un paradosso, perché il mio desiderio è raccontare la vita, ma mi sono reso conto che sono le immagini a realizzarlo. Per questo, ricevere un premio che celebra l’“immagine” mi onora particolarmente, perché sento che riflette profondamente la mia ricerca».
Monsignor Davide Milani, presidente della Fondazione Ente dello Spettacolo, ha consegnato il premio a Serra, con la seguente motivazione: «Per aver restituito all'immagine il coraggio della durata e allo sguardo la sua soglia, attraversando cinema, installazione e performance con radicale coerenza. Per una poetica che coniuga chiaroscuro e rivelazione, corpo e mistero, trasformando la provocazione in esercizio di conoscenza e responsabilità. Per aver interrogato storia, potere e desiderio con una luce ferocemente tenera, dal Don Chisciotte a Tahiti, dal rito alla politica». «Questo premio ha un valore particolare – ha sottolineato Giorgio Gosetti, direttore delle Giornate degli Autori – perché nasce all’interno della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, che non è soltanto un festival di cinema. Quando fu istituita nel 1932, infatti, venne chiamata “Mostra d’Arte” – il primo festival al mondo a utilizzare questo termine. È proprio questo legame originario con l’arte, con la ricerca e con la sperimentazione che conferisce al premio un significato ancora più profondo». Dopo la cerimonia di premiazione, si è svolta la masterclass di Albert Serra con Gianluca Arnone, caporedattore della Rivista del Cinematografo, e Marcos Uzal, caporedattore dei Cahiers du Cinéma, durante la quale Serra ha illustrato il suo approccio, come artista, al processo creativo, dall’idea, alle riprese e al montaggio: «la chiave – ha rivelato – è un’attenta distanza – in un certo senso un “disprezzo” – che mi consente di osservare senza influenzare e di cogliere gesti e movimenti autentici. Scelta che mi permette di concentrarmi sulla visione complessiva del film e di preservare l’autonomia creativa delle immagini».