Scorrendo i listini delle distribuzioni italiane per il 2024 salta all'occhio una tendenza inquietante: scarseggiano opere di registe, abbondano film diretti da uomini, benché nel 2023 l’opera più vista dal pubblico sia stata C’è ancora domani di e con Paola Cortellesi.

E a poco o nulla servono le rassicurazioni di Paolo Del Brocco: il timoniere di Rai Cinema ha promesso in futuro “di sviluppare maggiormente film di cineaste”, minimizzando sullo stato presente: "un piccolo difetto di questo listino, non una cosa programmata".

COSTANZO: FINALMENTE L’ALBA

Finalmente l'alba. Cr. 01 Distribution
Finalmente l'alba. Cr. 01 Distribution

Finalmente l'alba. Cr. 01 Distribution

Si spera. Intanto il 2024 targato Rai dopo Pare Parecchio Parigi di Pieraccioni (in sala dal 18 gennaio), si aprirà con una lettera d'amore al cinema e a Cinecittà: Finalmente l'alba di Saverio Costanzo, co-produzione internazionale che sfiora i trenta milioni di budget, dopo il concorso veneziano, sarà al cinema dal 14 febbraio. Parla d’amore anche Another End di Piero Messina (uscita programmata il 24 febbraio).

SALVATORES SU SOGGETTO DI FELLINI

Napoli - New York
Napoli - New York

Napoli - New York

In parte è sentimentale anche Napoli-New York, romanzo di formazione per due piccoli fratelli a cavallo dell’Oceano con Favino protagonista. Regia e sceneggiatura sono di Gabriele Salvatores, il soggetto di Fellini e Pinelli, il budget 18 milioni abbondanti. 

IL RITORNO DI MUCCINO

Detto di Barbareschi psichiatra nel suo The Penitent, ecco il cavallo di ritorno post-pandemico Muccino che, dopo due stagioni di A casa tutti bene, per rimpinguare il botteghino scommette su un altro lungometraggio teen tra l’America e la Sicilia: Here Now.

UN ALTRO FERRAGOSTO PER VIRZI’

Un altro Ferragosto
Un altro Ferragosto

Un altro Ferragosto

A proposito di isole, Virzì a Ventotene ha girato Un altro Ferragosto dopo quelle Ferie d'agosto che nel 1996 presagirono il berlusconismo. Uscita fissata il 7 marzo.

Non è più tempo di fumetti, invece, per i Manetti Bros.: concluso il Diabolik triadico, ecco U.S. Palmese, film corale su una squadra calabrese di calcio che milita in categorie non professionistiche.

ANCORA PIRANDELLO

Fabrizio Bentivoglio in Eterno visionario - Foto F. Di Benedetto
Fabrizio Bentivoglio in Eterno visionario - Foto F. Di Benedetto

Fabrizio Bentivoglio in Eterno visionario - Foto F. Di Benedetto

Intanto, dopo La stranezza di Andò, il cinema continua a celebrare Pirandello. In Eterno Visionario di Michele Placido lo incarna Fabrizio Bentivoglio, forse perché Servillo è coinvolto in Iddu della coppia Piazza - Grassadonia, biopic incentrato su Matteo Messina Denaro. Un progetto che vede in prima linea anche Elio Germano, nel frattempo volto de La grande ambizione di Andrea Segre su Enrico Berlinguer.

Altra biografia è l’opera seconda di Gianluca Jodice: dopo Il cattivo Poeta D'Annunzio, Il Diluvio inquadra Luigi XVI e Maria Antonietta.

UNA STORIA NERA DI LEONARDO D’AGOSTINI

Laetitia Casta in Una storia nera
Laetitia Casta in Una storia nera

Laetitia Casta in Una storia nera

Seconda regia pure per Leonardo D’Agostini: Una storia nera è una detective story con Laetitia Casta e Andrea Carpenzano tratta dal romanzo di Antonella Lattanzi (almeno qui la soggettista e co-sceneggiatrice, insieme a Ludovica Rampoldi e allo stesso D’Agostini, è donna).

MARCORÈ NEOREGISTA, LE SORELLE COMENCINI E ANNA MAGNANI

Zamora
Zamora

Zamora

Tra gli esordienti, invece, Neri Marcorè si sdoppia davanti e dietro la cinepresa per Zamora. Ma se le neoregiste di casa Rai sono tre – la cantautrice Margherita Vicario con Gloria!, l'attrice Carolina Pavone con Quasi a casa e la documentarista Sara Fgaier con Sulla terra leggeri -, in listino dei principali film firmati da cineaste si contano l’autobiografico Prima la vita di Francesca Comencini, Il treno dei bambini diretto dalla sorella Cristina e ispirato al romanzo di Viola Ardone (unico titolo Netflix in lizza), Ho visto un re di Giorgia Farina e Facciamo tutti centro di Paola Randi. Infine, da segnalare un altro biopic: Anna Magnani – L’alba del giorno dopo di Monica Guerritore, anche lei all’esordio dietro la macchina da presa.

LE COMMEDIE MEDUSA

Ma la tendenza maschiocentrica contagia tutte le produzioni. Per il 2024 Medusa, oltre Race for Glory – Audy vs Lancia co-produzione internazionale diretta da Stefano Mordini, punta come da prassi sulla commedia: dopo Come può uno scoglio con Pio e Amedeo, torna la coppia Bigio-Mandelli (per l’occasione anche regista) con I soliti idioti 3 – Il ritorno, undici anni dopo il secondo capitolo. Poi ecco Abatantuono protagonista di L’ultima settimana di settembre di De Blasi e Ricomincio da taac! con Germano Lanzoni, senza dimenticare Un mondo a parte di Riccardo Milani con protagonisti il fido Antonio Albanese e Virginia Raffaele, mentre Fabrizio Moro con Alessio De Leonardis fa il suo Breaking Bad: Martedì e Venerdì storia di un padre al verde che diventa un criminale.

Così, per trovare una regista promossa dal Biscione bisogna arrivare a Vesuvio, esordio di Cécile Allegra con Marco D’Amore e Marianna Fontana.

STEIGERWALT E SAMANI: OPERE SECONDE
Se Groenlandia produce Sei fratelli di Simone Godano e Diva futura, opera seconda di Giulia Steigerwalt, tornerà in sala anche Laura Samani: dopo gli applausi cannensi a Piccolo corpo, è impegnata nella realizzazione di Un anno di scuola, storia vera d’inizio Novecento con al centro una studentessa ginnasiale in una classe di soli maschi ambientata a Trieste e ispirata dal romanzo omonimo di Giani Stuparich. Wanted, invece, distribuirà in Italia Maria Montessori, altra co-produzione italo-francese diretta da Léa Todorov: Jasmine Trinca è la celebre pedagogista marchigiana.

VISION AL MASCHILE NONOSTANTE LA CORTELLESI

Enea
Enea

Enea

Nonostante il fenomeno Cortellesi, anche il listino di Vision Distribution parla prevalentemente al maschile: eccetto Gli immortali di Anne Riitta Ciccone e l’esordio alla regia di Michela Giraud anche protagonista di Flaminia, la casa del dimissionato Orfei, dopo Enea di Castellitto che arriverà al cinema il 14 gennaio, punta su Indagine su una storia d’amore di Gianluca Tavarelli, Non sono quello che sono - The tragedy of Othello di William Shakespeare di Leo (passato a Locarno 2023), Confidenza di Daniele Luchetti alle prese con un altro romanzo di Starnone, Romeo è Giulietta di Giovanni Veronesi e Caracas seconda regia per Marco D’amore.

BUY PROVA A VOLARE

Volare di Margherita Buy
Volare di Margherita Buy
Volare di Margherita Buy

Fandango invece distribuirà, dopo l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma, Volare! aerofobico esordio alla regia di Margherita Buy. È passata dalla kermesse romana anche Ginevra Elkann (sezione Grand Public) con Te l’avevo detto, mentre dal Torino Film Festival arriveranno Girasoli di Catrinel Marlon (Europictures), Holy Shoes di Luigi Di Capua, e Punto di rugiada di Marco Risi, come l’ottimo Non riattaccare di Manfredi Lucibello (I Wonder). Altri titoli in cerca di programmazione: Wanted di Fabrizio Ferraro e The Well del cantautore Federico Zampaglione.

SORRENTINO E IL MITO DI PARTENOPE

Celeste dalla Porta in Partenope di Paolo Sorrentino
Celeste dalla Porta in Partenope di Paolo Sorrentino

Celeste dalla Porta in Partenope di Paolo Sorrentino

E i film “internazionali”? Neanche a dirlo sono tutti di registi. Marco Tullio Giordana presenterà La vita accanto, sceneggiata con Marco Bellocchio. Ma se Martone trasloca a Roma da Napoli per una nuova fatica ancora senza titolo dedicata a Goliarda Sapienza, Sorrentino prosegue nella “fase napoletana”: dopo È stata la mano di Dio, il premio Oscar tornerà in sala (e a Cannes?) con un film ancora da nominare, comunque dedicato a Partenope, protagonista chiamata “come la sua città, ma non è né una sirena, né un mito”, come recita la sibillina sinossi.

Intanto il “suo” Filippo Scotti diventerà un giovane, psicolabile scrittore infatuato di una soldatessa americana nella Bologna anni ‘40. Soggetto (il romanzo L’orto americano), sceneggiatura e regia sono di Pupi Avati.

IL TRIANGOLO DI GUADAGNINO E AMELIO

Per farsi un opinione sul ménage à trois di Luca Guadagnino, invece, prima annunciato e poi ritirato causa Hollywood Strike dalla Mostra di Venezia, pare che bisognerà attendere la primavera inoltrata: l’uscita americana di Challengers è fissata il 25 aprile, quella italiana il giorno dopo. Triangolo amoroso anche per Gianni Amelio, non su un campo da tennis, ma sul fronte: Alessandro Borghi e Gabriel Montesi saranno medici durante la prima Guerra Mondiale in Campo di battaglia, e rivali in amore dell’infermiera Anna (Federica Rossellini).

Infine, dovrebbe uscire entro l’anno con Lucky Red anche il kung fu movie di Gabriele Mainetti ambientato sul colle Esquilino ma ancora in cerca di titolo, così come Hey Joe storia d’amore napoletana diretta da Giovannesi tra una ragazza e un soldato statunitense sullo sfondo della Napoli bombardata durante la Guerra.

Da questa campionatura emerge che sui cinquantaquattro film appena considerati, appena sedici sono diretti da registe, di cui otto sono esordi. Nonostante C’è ancora domani, non è un cinema italiano per donne.