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Saul Nanni e Valeria Golino in La Gioia - Foto Maria Vernetti
Studente svogliato di giorno, viveur en travesti di notte. Alessio (Saul Nanni) ripete il quarto liceo, un padre che non c’è, una madre (Jasmine Trinca) che ha “sempre sbagliato uomini” e sempre senza un soldo, un “padrino” parrucchiere (Francesco Colella) che con il ragazzo si trastulla sessualmente e gli procura clienti.
Sullo sfondo, una figura che il caso metterà sulla sua strada: timorata di Dio e tumulata in una quotidianità deprimente, Gioia (Valeria Golino) è professoressa di francese nella stessa scuola di Alessio. Donna di mezza età che ancora vive con i genitori (un padre praticamente immobile, affetto di Alzheimer, una madre-padrona, Betti Pedrazzi), troverà in quell’incontro l’illusione di una nuova esistenza.
È ancora una volta la cronaca nera ad alimentare il cinema di Nicolangelo Gelormini, che dopo aver rielaborato in chiave allegorica gli agghiaccianti fatti di Caivano nella bella opera prima Fortuna, stavolta per realizzare La Gioia si sposta nel piemontese e porta sullo schermo la sceneggiatura (vincitrice ex aequo del Solinas nel 2021) di Giuliano Scarpinato e Benedetta Mori, scritta in collaborazione con Chiara Tribaldi e lo stesso Gelormini, basata sulla pièce teatrale dei primi due, Se non sporca il mio pavimento, a sua volta ispirata al caso di Gloria Rosboch, uccisa nel gennaio 2016 dall'ex alunno 22enne Gabriele Defilippi.


Jasmine Trinca in La Gioia - Foto Francesca Ardau
Com’è normale che sia molti aspetti di quella vicenda non trovano corrispondenza “reale” nella trasposizione finzionale, come pure è altrettanto lampante lo scandaglio messo in atto per costruire un “contesto” entro cui far muovere personaggi destinati ad un baratro dal quale sarà impossibile riemergere: la sensazione, dunque, è quella di trovarsi di fronte ad un’opera che non abbia intenzione di giustificare quanto accaduto, ci mancherebbe altro, ma che tenti la strada di “comprendere” cosa possa muovere gli esseri umani in direzioni così aberranti.
Vien da sé allora che per buona parte del racconto il protagonista assoluto della vicenda sia il ragazzo interpretato da Saul Nanni – convincente quando si tratta di rimanere sospeso in quell’ambigua fluidità – salvo poi spostare l’asse e la messa a fuoco sulla Gioia di Valeria Golino, attrice già diretta da Gelormini nel film precedente, regista con la quale ha condiviso la direzione della serie L’arte della gioia: imbruttita e imbolsita, contraltare archetipico della mamma naturale del ragazzo, una Jasmine Trinca spregiudicata e fatale, incarna l’ingenuità e la compostezza di una suora laica chiamata quasi a scoprire i battiti del proprio cuore fuori tempo massimo. Perché in fondo, proprio di questo si tratta: di un film che tenta di intercettare le derive impensabili che possono prendere il desiderio di accettazione (da parte del ragazzo, tecnicamente un orfano “governato” da due adulti senza alcuna morale) e la fiamma di un primo amore (quello di Gioia) così inatteso e dirompente.


Valeria Golino e Saul Nanni in La Gioia - Foto Francesca Ardau
Nella gestione di questo rapporto segreto con ipotetica vista sulla Costa Azzurra, Gelormini – che per l’opera seconda sceglie una narrazione più frontale, diretta, meno trasfigurata rispetto a Fortuna, seppur impreziosita da alcuni notevoli raccordi esaltati dal lavoro sul montaggio (anche sonoro) – insiste maggiormente sulla natura senti/mentale della questione (non vedremo mai una scena di sesso tra i due), mantenendo costante il tasso di ambiguità di un rapporto platealmente sbilanciato poiché abitato da personaggi altrettanto borderline, chi per un verso, chi per l’altro.
Certo, il pericolo di qualche situazione abbastanza cringe è dietro l’angolo (si pensi alla litigata manesca tra Golino e Trinca), non per questo però viene meno quella costante sensazione angosciosa che attraversa sottotraccia tutto il film di Gelormini, popolato da figure meschine e da “una volontà di annientamento che avvelena l’esistenza”.
Unico titolo italiano in concorso alle Giornate degli Autori di Venezia 82, La Gioia sarà prossimamente nelle sale con Vision Distribution.