Il lavoro dell’attore nella costruzione del personaggio di Donna Elvira, secondo la versione datane da Molière nel suo Don Giovanni, è al centro del breve ma intenso doc diretto da Massimiliano Pacifico.

Toni Servillo, qui nelle vesti di regista teatrale, guida i suoi tre giovani attori oltre le fatiche, mentali e fisiche, che presiedono alla creazione di Elvira, l’omonimo spettacolo coprodotto dal Piccolo Teatro di Milano e da Teatri Uniti che Brigitte Jaques ha tratto dalle lezioni tenute da Louis Jouvet al Conservatoire di Parigi, nel 1940.

Il teatro al lavoro è un affascinante viaggio nel teatro prima del teatro, là dove l’occhio (in)discreto della cinepresa si trova a narrare la complessa opera di stratificazione, di lavoro di scavo sul testo e su se stessi, di indagine su gesto e parola intesi come segno espressivo e comunicativo volto all’altro da sé, al pubblico, allo spettatore.

Toni Servillo, al solito, è magnetico e la sua capacità di attrarre l’attenzione nei panni di se stesso non ha nulla da invidiare a quella degli ormai leggendari personaggi cui ha prestato corpo e voce sul grande schermo.

Autentico mattatore del nostro cinema e del teatro contemporaneo, assume qui i panni di un Virgilio altero ma allo stesso tempo umile che guida i suoi attori, e noi spettatori, tra i gironi oscuri dell’avventura teatrale, luogo in cui la vita tenta di riflettere su stessa e sulle proprie, spesso insanabili, contraddizioni.