Se c’è un genere in cui gli inglesi eccellono, quello è sicuramente il giallo e il thriller. Vale tanto per la letteratura quanto per l’audiovisivo. Sarà l’accento, sarà l’ambientazione, sarà l’atmosfera ma questo tipo di prodotti hanno (quasi) sempre una marcia in più; proprio come Down Cemetery Road, la nuova serie Apple TV+ con Emma Thompson e Ruth Wilson dal 29 ottobre sulla piattaforma.

Due interpreti talentuose, apprezzate e premiate, tra Oscar, Emmy e Golden Globe, che forti della propria esperienza attoriale si fanno portavoci (Thompson è anche produttrice) di una storia al femminile dalle tinte grigie in cui nulla è come sembra. Siamo ad Oxford – proprio la cittadina universitaria – e tutto inizia da una cena a quattro apparentemente tranquilla – e un po’ fastidiosa, complici gli ospiti snob e altolocati - a casa di Sarah Tucker (Wilson). Quando l’abitazione dall’altra parte della strada esplode improvvisamente, solo una ragazzina sembra essere sopravvissuta.

A quel punto, però, della bambina non vi è più traccia. Nessuno, dai giornali che riportano la notizia all’ospedale che la dovrebbe avere in cura, sembra sapere nulla: in una sorta di rivisitazione moderna e “infantile” de La signora scompare di Hitchcock, Sarah diventa ossessionata dall'idea di trovarla, chiedendo aiuto alla detective privata Zoë Boehm (Thompson) e a suo marito Joe, appassionato di Raymond Chandler. Quando cominciano ad esserci troppe coincidenze sospette e troppe morti “accidentali”, Zoë e Sarah si ritrovano improvvisamente coinvolte in una complessa ed intricata cospirazione. Chi era stato creduto morto potrebbe essere ancora vivo, e chi è ancora in vita potrebbe presto far compagnia ai defunti. Da qui il titolo della serie.

La peculiarità di questo giallo nei sobborghi, oltre al cast affiatato e azzeccato, sta nella scrittura, graffiante e asciutta. Non è un caso che l’origine sia da attribuire a Mick Herron, l’autore della saga letteraria spionistica di Slough House che ha ispirato uno dei gioielli di Apple TV+, Slow Horses. Down Cemetery Road è il suo romanzo d’esordio, qui adattato da Morwenna Banks (già dietro la serie con Gary Oldman) e diretto da Natalie Bailey. Si percepisce l’imperfezione di inizio carriera ma allo stesso tempo emerge uno sguardo fresco e inedito al genere thriller.

Proprio come gli slow horses, Sarah, Zoë e gli altri personaggi sono disadattati nel proprio contesto sociale e nei ruoli che ricoprono; anche chi è al governo. Sarah è mossa da un profondo senso di maternità, nonostante non abbia figli. In questa corsa contro il tempo alla ricerca della verità, in cui chiunque potrebbe fare il doppiogioco, emerge un umorismo tutto british sulla società contemporanea. Una società fatta di ipocrisie in cui la paura su come esprimere alcuni concetti discriminatori risulta spesso dannosa. Una sottile e acuta satira sociale mascherata da thriller.