Si è fatto un gran parlare di Sandokan, il remake targato RAI dall’1 dicembre su Rai1 per quattro settimane (e prossimamente su Disney+), con due ulteriori stagioni già ordinate. Un progetto ambizioso che parte dalle pagine del ciclo indo-malese di Emilio Salgari e aveva già avuto fortuna in tv negli anni ’70 sul nostro servizio pubblico: una delle miniserie più apprezzate di sempre che portò al successo mondiale Kabir Bedi diretto da Sergio Sollima.

Ora bisognerà vedere se lo stesso accadrà, cinquant’anni dopo, a Can Yaman, attore turco ufficialmente adottato dall’Italia che dopo il successo delle serie prodotte in madrepatria e la parentesi Viola come il mare diventa assoluto protagonista con questo progetto. Sarà il trucco intorno agli occhi, sarà lo sguardo penetrante, sarà il fisico massiccio, ma ci ha sorpreso e convinto. Di nuovo, come cinquant’anni prima in cui era stata pioniera, una miniserie che diventa co-produzione internazionale – Lux Vide e Rai Fiction insieme in giro per il mondo: il Teatro 7, l’isola di Reunion, il Lazio, la Toscana e la Calabria, dove è stata costruita la colonia inglese di Labuan a Lamezia Terme.

Sandokan
Sandokan

Sandokan

(Erika Kuenka)

Ecco l’altra sorpresa – forse non troppo, dato quanto ci punta mamma RAI – ovvero l’impegno produttivo messo in campo. Dalla ricostruzione scenografica alle maestranze, dai costumi al trucco, per far respirare letteralmente i “tesori d’Oriente” a chi guarderà la serie. Una storia così antica – nel Borneo della prima metà dell’Ottocento – eppure senza tempo. Qui la forza di riproporla al pubblico contemporaneo, grazie alla scrittura di Alessandro Sermoneta, Scott Rosenbaum e Davide Lantieri, e alla regia di Jan Maria Michelini e Nicola Abbatangelo, che provano ad unire tradizione e modernità.

Un racconto che mescola avventura, romanticismo, azione e intrighi di palazzo, che parla soprattutto di lotta per la libertà e lotta di classe, di capitalismo, colonialismo e schiavismo. Tutto inserito nel mondo leggendario che da sempre affascina lettori e spettatori: quello dei pirati che vivono alla giornata, di nave in nave, di tesoro in tesoro.

Alessandro Preziosi in Sandokan
Alessandro Preziosi in Sandokan

Alessandro Preziosi in Sandokan

(Erika Kuenka)

Il valore aggiunto è il resto del cast: non solo il nostro Alessandro Preziosi, da subito adorabile saltimbanco nei panni del compagno di scorribande del protagonista, Yanez, ma anche e soprattutto gli attori internazionali scelti. Lord James Brooke, l’ombroso e affascinante “cacciatore di pirati” dipinto da Ed Westwick. Marianna Guillonk, l’audace e ribelle figlia del Console britannico interpretata da Alanah Bloor: una giovane donna che non vuole diventare la moglie di qualcuno a Londra ma preferisce l’indole selvaggia del Borneo, rimanendo affascinata dal misterioso straniero (Sandokan) presentatosi alla loro spiaggia come mercante.

Una serie sicuramente figlia di una certa legnosità del racconto in costume, ma che allo stesso tempo riesce ad omaggiare gli sceneggiati che hanno fatto la storia della nostra tv.