Una telefonata anonima porta due brillanti detective a confrontarsi su un vecchio caso di omicidio: lei è il sergente June Lenker, una giovane donna nera all'inizio della sua carriera, lui è l’ispettore capo Dan Hegarty, un uomo bianco ben inserito e determinato a proteggere la sua reputazione. Al centro di questa battaglia c'è un omicidio avvenuto a Londra undici anni prima, che ha avuto una breve notorietà mediatica e poi è stato dimenticato. Ma per la famiglia nulla è risolto. I due detective quindi vengono trascinati in una lunga lotta per porre rimedio a un errore giudiziario. Ambientata nella Londra contemporanea, la serie esplora le questioni razziali e il fallimento delle istituzioni in una Gran Bretagna polarizzata.

June e Hegarty, una coppia che funziona

Criminal record è un avvincente thriller poliziesco creato dal candidato al Bafta Award, Paul Rutman (Vera, Indian Summers), interpretato dal premio Oscar Peter Capaldi e dalla candidata al Critics Choice Award Cush Jumbo. Dopo Vera (2011), serie tv poliziesca tratta dai libri di Anne Cleeves, la produttrice esecutiva Elaine Collins (compagna di Peter Capaldi), vincitrice del Bafta Scotland Award, e il produttore esecutivo e scrittore Paul Rutman, tornano a lavorare insieme su una potente dramedy poliziesca. E richiamano Cush Jumbo, l’attrice che avevano già scritturato per Vera, per il ruolo della giovane detective da contrapporre a Peter Capaldi. Fin dalle prime immagini è chiaro che i due attori protagonisti catalizzano interamente l’attenzione dello spettatore e guidano la narrazione. "Ciò che mi ha intrigato di più", osserva Paul Rutman, "è stata l'idea di questa battaglia d'ingegno, questo scontro di volontà tra due personaggi. È un thriller che trae la sua tensione dal tira e molla dei due detective, June e Hegarty. Quello che inizia come un disaccordo su un vecchio caso di omicidio si trasforma ben presto in qualcosa di più ossessivo, una guerra privata, uno scontro generazionale, condotto da queste due figure che vedono e sentono la loro città in modo così diverso”.

Peter Capaldi e Cush Jumbo in Criminal Record
Peter Capaldi e Cush Jumbo in Criminal Record

Peter Capaldi e Cush Jumbo in Criminal Record

Agli occhi di June, Hegarty rappresenta tutti i mali della polizia moderna. Lui si presenta come un detective distinto e professionale, ma appartiene al vecchio mondo e presto rivela la sua dubbia moralità e la sua estesa rete di relazioni. Un protetto che sa come esercitare il suo potere. June invece appartiene a una nuova generazione che pretende più correttezza dalle istituzioni, oltre che verità e giustizia su un caso ambiguamente risolto. È la sotterranea battaglia tra i due, fatta di colpi bassi, confessioni estorte e false piste, ciò che intriga nonostante la storia rimanga opaca per i primi episodi. Soprattutto è il dubbio ciò che muove entrambi i protagonisti, nel dubbio esistono e portano avanti le loro indagini; è il mettersi continuamente in discussione che prova il loro intelletto, la sete di verità e probabilmente infine un punto d’incontro tra i due detective antagonisti. Attraverso gli otto episodi assistiamo, dunque, a un graduale sviluppo della dinamica della coppia che tiene alta la nostra attenzione fino alle immagini conclusive.

Cush Jumbo in Criminal Record
Cush Jumbo in Criminal Record

Cush Jumbo in Criminal Record

Ma se Hegarty rimane in parte sempre nell'ombra e continuiamo a cercare di capirlo fino all’ultimo fotogramma, June ci appare subito come la giovane detective che vuole rimette in discussione il nostro modo di vedere le forze di polizia londinesi. Fin dall’inizio quindi vediamo attraverso i suoi occhi, sentiamo cosa la spinge a mettere la sua vita in gioco, ci immedesimiamo in una giovane donna nera che cerca il suo posto in un mondo maschilista e bianco.

La serie riesce così ad esplorare diverse problematiche della Londra contemporanea: la misoginia, la violenza di genere, la corruzione delle forze dell’ordine, le crepe nelle istituzioni, il razzismo. “Perché se sei nero a Londra hai cinque volte più probabilità di subire violenza per mano della polizia?", si chiede il regista Jim Loach (Save Me Too, Oranges and Sunshine), vincitore del premio Bafta, che insieme al regista Shaun James Grant (The Devil's Hour) è riuscito a trasferire sullo schermo la società londinese di oggi. Inevitabilmente la serie porta a confrontarci con i nostri tabù e pregiudizi. E per rappresentarla nel modo più autentico e veritiero possibile, Rutman racconta di aver lavorato a stretto contatto con consulenti di polizia.

Londra e tutte le sue contraddizioni

Sullo sfondo di questo avvincente thriller si staglia la Londra contemporanea, un vibrante melting pot di etnie, lingue e culture che appare spesso avvolta nel buio della notte o nella luce plumbea del giorno. La osserviamo attraverso i finestrini dell’auto di Egarty o attraverso lo sguardo di June che perlustra diversi quartieri alla ricerca della verità. In particolare è l’East End, dove la serie è stata girata, che lascia emergere la sensazioni di due mondi che coabitano nella stessa zona. Accanto allo scintillante centro finanziario si estendono i quartieri popolari di Hackney, Poplar e Shoreditch, dove gang di giovani danno fuoco alle auto della polizia. L’East London, dove persone molto ricche vivono fianco a fianco di comunità povere, lascia emergere tutte le stridenti contraddizioni della città.

Tom Moutchi in Criminal Record
Tom Moutchi in Criminal Record

Tom Moutchi in Criminal Record

A dare espressione ai numerosi volti della capitale britannica sono i brillanti interpreti, oltre ai protagonisti, come Charlie Creed-Miles (King Arthur - Il potere della spada, Wild Bill ) nei panni di Tony Gilfoyle, Dionne Brown (Queenie) nel ruolo dell'agente investigativo Chloe Summers, Shaun Dooley (Official Secret - Segreto di Stato, The Woman in Black, 1921 - Il mistero di Rookford) in quello del sergente Kim Cardwell, Stephen Campbell-Moore (La rapina perfetta, L'ultimo dei Templari) nei panni di Leo Hanratty, Zoë Wanamaker (Harry Potter e la pietra filosofale, Marilyn) in quelli di Maureen, Rasaq Kukoyi (Andor, His House) nel ruolo di Patrick Burrowes, Maisie Ayres in quello di Lisa, Aysha Kala (The Undeclared War) in quello di Sonya Singh, Cathy Tyson (Mona Lisa) nei panni di Doris Mathis e Tom Moutchi (Famalam, Attenti a quelle due) in quelli di Errol Mathis.
 

Criminal record , dunque, è un complesso puzzle che si compone lentamente e faticosamente attraverso otto episodi. Un dramma che rivela diversi livelli di lettura e molteplici piste narrative. Criminal record è un avvincente viaggio nella memoria e nell’oblio di chi è stato tradito anche dalla giustizia.