Le storie più belle nascono con un gesto di disobbedienza. E con uno slancio di curiosità.

La disobbedienza è quella di Arco, ragazzino che non vuole aspettare i 12 anni (come le regole impongono) prima di spiccare il volo. La curiosità è quella di Iris, coetanea che sembrava non aspettasse altro che vederlo piovere dal cielo per una breve amicizia che cambierà il suo avvenire. E, con buona probabilità, del mondo intero.

Ugo Bienvenu esordisce alla regia di un lungometraggio d’animazione con Arco, bella favola futurista ed ecologista ambientata nel 2075: questo è l’anno in cui vive Iris, preadolescente con fratellino neonato e per balia un robot tuttofare, Mikki. Sì, perché i genitori lavorano tutta la settimana in città e per vederli si affida ad un proiettore olografico. Ama disegnare, Iris, ma la scuola la annoia: sarà una velocissima scia arcobaleno che solca il cielo a ridestarla da una quotidianità non proprio idilliaca. 

Prodotto da Natalie Portman e ospitato in Special Screenings a Cannes 78, Arco racconta dunque l’amicizia inaspettata tra due ragazzini appartenenti ad epoche diverse, entrambe immaginarie: il personaggio eponimo del film arriva da un futuro imprecisato, vive sopra le nuvole insieme alla sua famiglia in case autosufficienti e adagiate su piattaforme rigogliose posizionate sopra altissimi piloni, la cui base non è dato sapere dove poggi.

Iris è invece una bambina del “nostro” futuro, quello che con buona probabilità potrebbe attenderci tra una cinquantina d’anni: tecnologicamente avanzato ma climaticamente invivibile, gli adulti indossano sempre occhiali da sole, le case sono “protette” da bolle che respingono gli agenti atmosferici, nubifragi e incendi minacciano costantemente l’esistenza di ogni specie vivente.

Bienvenu si affida dunque al sogno delle nuove generazioni, alla visione di chi, immaginando il futuro-del-futuro, possa salvare il pianeta attraverso la propria determinazione e talento. Perché chissà, magari un domani potremo indossare un mantello e volare sfidando le leggi dello spazio-tempo regalando al cielo la bellezza di arcobaleni infiniti.