Funziona davvero il Manuale d'amore. Parola di Barbora Bobulova, protagonista insieme a Fabio Volo del seguito della fortunata commedia di Giovanni Veronesi: "Nella storia - racconta l'attrice al Terra di Siena Film Festival - siamo una coppia che vuole un bambino, ma non riuscendoci va a Barcellona per sottoporsi all'inseminazione artificiale". Il risultato? "Mi sono talmente calata nel personaggio - scherza accarezzandosi il pancione - da rimanere incinta per davvero. Ironia della sorte, il film e il bambino 'usciranno' poi entrambi a gennaio. Dovrebbe nascere intorno al 21 e se sarà femmina la chiamerò Lea". Grande la soddisfazione che la Bobulova esprime intanto per il suo ruolo: "Ci sono tutti i problemi che questa coppia deve affrontare, ma raccontati con grande ironia. Dentro e fuori dal set c'erano una leggerezza e una serenità tali, che durante le riprese mi dicevo: basta, d'ora in poi farò soltanto commedie".
Per l'attrice di origini ceche, balzata alla ribalta per Il principe di Homburg di Marco Bellocchio e poi confermata in ruoli drammatici da film come La spettatrice di Paolo Franchi e Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart, si tratta infatti del ritorno alla commedia dai tempi di Ecco fatto, nel 1998: "Mi sono trovata benissimo e molto lo devo a Giovanni Veronesi. Mi ha incoraggiato ed è grazie a lui che sono riuscita a lasciarmi andare. Con tanti dei registi con cui ho recitato non credo che sarei stata in grado di farlo". Tipo di lavoro e atmosfera, spiega, sono poi completamente diversi: "C'è molta più rilassatezza e serenità anche sul set. Mentre nei film drammatici parte della comunicazione è affidata ai silenzi, le commedie italiane sono molto parlate. Per questo, nonostante mi sarebbe piaciuto, non ho trovato prima il coraggio di misurarmi con questo genere".  Una buona mano l'ha poi ricevuta dal compagno di set Fabio Volo: "Un vulcano - dice sorridendo - una sorpresa continua". Con loro, nel nutritissimo cast di Manuale d'amore - Capitoli successivi, anche Carlo Verdone, Monica Bellucci, Riccardo Scamarcio, Antonio Albanese, Sergio Rubini e Claudio Bisio.