A Berlino c'è un po' di Italia: oltre alla Shooting Star Luca Marinelli, Giuseppe Tornatore in Gala con La migliore offerta, nella sezione Forum brilla Materia oscura, il nuovo documentario di Massimo D'Anolfi e Martina Parenti. Un titolo misterioso per un documentario impressionante, che racconta una storia poco nota, montando insieme immagini poetiche e raccapriccianti. Siamo nei pressi del Poligono sperimentale del Salto di Quirra, regione della Sardegna compresa tra le province di Cagliari e Nuoro dove, per oltre cinquanta anni, i governi di tutto il mondo hanno testato "armi nuove" mentre il nostro ha dato libero sfogo al suo arsenale militare. Il contrasto tra la quotidianità del pastore e l'incanto paesaggistico si mescola con vecchie riprese di quei fantastici esperimenti, ritrovate grazie all'inchiesta di un magistrato e all'occasione unica di poter entrare fisicamente nei laboratori del Poligono. Sullo schermo vediamo missili e bombe sparate a ripetizione, con fanatica esaltazione, finire nelle acque trasparenti della Sardegna. Il risultato non si fa attendere: la presenza del Torio è ovunque: aria, terra, mare. Radiazioni massicce che per decenni colpiscono cose, animali, persone. La scena più brutale coinvolge un soggetto di minuscole dimensioni: un topolino, la solita cavia, prima soffocato e poi vivisezionato. Un'immagine che si fissa nella memoria di chi guarda. Eppure, nulla in confronto al vitellino che nasce con insufficienza respiratoria, fratello di una moltitudine che non riesce più a sopravvivere. D'Anolfi e la Parenti nel 2007 hanno realizzato I promessi sposi, presentato al Festival di Locarno e premiato al Festival dei popoli di Firenze. Materia oscura è il loro quarto documentario: due autori da seguire con attenzione.