L'Italia sta vivendo il suo secondo Rinascimento. Al cinema. E' quanto emerge dall'annuale rapporto dell'Anica sullo stato dell'industria cinematografica, che conferma il trend positivo e lo racchiude in poche incontrovertibili cifre: dati Cinetel alla mano risulta la crescita degli incassi al botteghino per i film distribuiti nel nostro Paese del 12,9%, a fronte di una diminuzione delle pellicole proiettate del -7,6%. Un incremento dovuto soprattutto all'exploit del prodotto italiano: 44,5% di incassi in piu', malgrado il decremento di film prodotti (-10,1%). Secondo Riccardo Tozzi, presidente dell'Anica "è il segno che si punta e si premia la qualita'. Aumentano le coproduzioni di film italiani e crescono gli investimenti che sono saliti del 21% rispetto al 2006. E' la prova che il cinema italiano e' in salute e diventa appetibile anche per gli stranieri. Al duopolio Rai-Medusa - continua Tozzi - si va pian piano sostituendo un mercato piu' ampio nel quale intervengono 'player' stranieri potenti come Universal, Warner o Disney. E anche le banche cominciano a investire". E a chi spesso lamenta la scarsa attitudine industriale del nostro cinema Tozzi risponde che "oggi solo 6-7 Paesi al mondo hanno un'industria del cinema, in Europa solo Italia e Francia. I nostri sono prodotti di qualita' e differenziati nei generi, come si legge dal rapporto. Per la prima volta - prosegue - osserviamo che da noi c'e' una produzione per giovani e la risposta e' eccezionale: i giovani vanno a vedere film italiani". Altra sorpresa contenuta nel rapporto: su 121 film prodotti e coprodotti, le commedie sono state 35, contro 51 drammatici, 16 documentari, 6 d'avventura, 5 thriller e 4 rispettivamente di genere animazione e horror. "Dimostra che oggi le cose sono cambiate e non si pensa solo al film comico come accadeva fino ad alcuni anni fa" conclude Tozzi.