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Nella cine-sfida di Natale dovrà vedersela con un colosso come King Kong, ma Leonardo Pieraccioni questa volta, più di altre, ha fatto centro e con Ti amo in tutte le lingue del mondo si candida fin d'ora per un posto accanto allo scimmione sul podio destinato ai campioni d'incassi delle prossime feste. Presentata in anteprima alle Giornate Professionali di Cinema tra gli applausi e le risate di giornalisti ed esercenti, la nuova commedia del regista e attore toscano (da lui sceneggiata insieme a Giovanni Veronesi) sfodera, contro la spettacolarità e gli effetti speciali del nuovo film di Peter Jackson, l'arma della comicità pura. Ti amo in tutte le lingue del mondo - che arriverà nelle sale il 16 dicembre distribuito dalla Medusa in 600 copie - è un susseguirsi di gag e scene molto divertenti, con dialoghi esilaranti e un ritmo solo di tanto in tanto smorzato da qualche lungaggine. Tutto ha inizio quando il protagonista, un professore di ginnastica di nome Gilberto, torna a casa per una festa a sorpresa organizzata per la moglie. E' al buio, in silenzio insieme agli amici quando la donna rientra in casa e, ancora sull'uscio, risponde a una chiamata al cellulare. Viene a sapere così che la sua compagna ha un amante. Un anno dopo lo ritroviamo al liceo assediato da una studentessa pazzamente innamorata di lui, Paolina (Giulia Elettra Gorietti), che lo tartassa con messaggini e bigliettini in cui gli scrive "ti amo" in tutte le lingue del mondo, dal tedesco, allo spagnolo fino anche al malese. Quello che la ragazza non sa è che Gilberto nel frattempo ha iniziato una relazione proprio con sua madre Margherita (la spagnola Marjo Berasetagui) conosciuta per caso in una villa per scambisti dove è stato trascinato dal collega di matematica Anselmi (l'irresistibile Rocco Papaleo, sorpreso dal protagonista, in una delle scene più comiche del film, carponi sul pavimento, con indosso un perizoma e un parrucchino, a farsi frustare da una signorina vestita di lattice). Quando Paolina scopre la verità, Gilberto capisce che in lui la ragazza vede il padre che non ha mai conosciuto e si mette sulle sue tracce. Le cose si complicano quando scopre che nel frattempo l'uomo è diventato un frate cappuccino e da anni vive chiuso in un monastero in attesa di un segnale di Dio. Ad interpretare quest'ultimo personaggio è un inedito Massimo Ceccherini con i capelli lunghi e una folta barba che lo fanno assomigliare al Gesù di Zeffirelli. Completano il cast Giorgio Panariello nei panni di Cateno, il fratello balbuziente e un po' ritardato di Gilberto, e Francesco Guccini, nel ruolo di un burbero preside convinto che lui circuisca Paolina.