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Nella vita Oliver dirige un centro benessere ed è un massaggiatore Doc. Ma per Matteo Garrone si è trasformato in Xian, il contraffattore cinese di Gomorra. Il regista lo ha scelto perché ha il physique du rôle ma soprattutto perché i due sono amici per la pelle. Tanto inseparabili che il regista se l'è portato a Cannes. Niente è più visibile di ciò che è nascosto. Confucio sentenzia e Zhang Ronghua - 44 anni di Hang Zhou vicino a Shanghai - in arte "Oliver" obbedisce. Il suo angolo di Cina italiana rifugge infatti dal perimetro caotico di Piazza Vittorio, la Chinatown capitolina. Troppo alto era il rischio omologazione al crescente popolo di connazionali. Leggendo i Ching o semplicemente la miglior offerta di Porta Portese della settimana, Oliver ricava il suo regno in un minuscolo vicolo al Pigneto. Oasi di silenzio e benessere per i clienti ovvero due piani di frenetica attività per lui, la moglie Shen Li Ping (per noi "Elis", 40 anni) e un manipolo di massaggiatori ed estetiste. Dipende dai punti di vista, come sempre. In pochi mesi diventa il guru del massaggio ai piedi, il pedicure dal tocco magico. Il passaparola spinge la clientela che si espande. Una sera di qualche anno fa tra i beneficiari di mani d'oro spuntano anche i piedi di Matteo Garrone. L'incantesimo si compie e il regista de L'imbalsamatore e Primo amore diventa cliente assiduo. Anzi, vero e proprio amico di Oliver e famiglia. Da attento osservatore quale è, non gli sfugge la capacità relazionale del cinese, gentile come da confuciano manuale. Passano i mesi e quando Garrone inizia il casting per Gomorra, il fido massaggiatore dagli occhi a mandorla è arruolato. Passaggio di consegne perché ora è Oliver nelle mani di Matteo che lo trasforma in Xian, l'imprenditore cinese del suo film.
Come è stato lavorare sul set con Matteo?
Semplice perché Matteo mi aveva spiegato bene cosa dovevo dire e fare. Non avevo un copione da leggere, ho usato parole mie.
Ma sapevi di cosa trattava il film?
Sapevo solo che c'era un libro alla base. Nel mio episodio dovevo intercettare un sarto (Pasquale, ndr) per fargli insegnare il mestiere a una fabbrica d'abbigliamento cinese situata a Napoli. Per il resto non sapevo niente. A me importava solo una cosa: fare bene per soddisfare Matteo e ringraziarlo di avermi scelto.
E lo hai soddisfatto?
Penso di sì: non mi faceva quasi mai ripetere le scene.
E gli altri cinesi del film, li conoscevi?
Assolutamente no: sono cinesi "di Napoli". Io sono l'unico cinese "di Roma".
Come ti sono parse Napoli e i luoghi dove avete girato le tue scene?
Napoli è bella. Il resto così così. Ho visto l'immondizia: da noi in Cina non lascerebbero mai montagne di rifiuti per le strade. È proibito.
E il porto di Napoli, ti ha impressionato?
È un porto. Da noi in Cina sono molto più grandi. Quindi nessuna impressione!
Che effetto ti fa essere a Cannes?
Bellissimo...
Tua moglie Elis si ferma meno giorni di te a Cannes...
Perché deve lavorare!! Il centro benessere non può chiudere solo perché io sono a Cannes: è il nostro lavoro.
Avete figli?
Sì due entrambi nati a Roma: Xu Su Fan "Fabio" di 16 anni che è tornato in Cina - a Pechino però - per studiare lingua e cultura cinesi e Zhang Pei Sheng "Vittorio" di 14 anni, che frequenta le medie e parla "perfettamente romanesco".
La Cina è al centro di mille attenzioni di questi tempi: il Tibet, le Olimpiadi e ora purtroppo il terremoto. Come vivi tutto questo dall'Italia?
Un po' mi manca il fatto di non essere in Cina. Per il terremoto sono dispiaciuto ma nessuno dei miei parenti è stato coinvolto, e questa è una fortuna. Sul Tibet posso dire - da cinese - che in realtà non è al centro degli interessi del governo. È un piccolo Paese rispetto a un gigante: capisco che dico una cosa "brutta" ma è la verità. Se ne sente parlare più all'estero, ma questo è normale, no...? Le Olimpiadi sono una bella chance per la Cina di mostrare il suo volto migliore. Speriamo.