Un po' di sole nell'acqua gelida

Un peu de soleil dans l'eau froide

FRANCIA 1971
Giovane, brillante e con la fama di inguaribile rubacuori, Gilles Lantier, giornalista parigino dell'agenzia France Presse, convive con una collega americana. Quando si sente stanco di questa relazione e, in più, si sente esaurito, si rifugia a Limoges, in casa della sorellA Odile. La vita in provincia, però, non sembra giovargli finché non conosce una giovane sposata e senza figli, Nathalie Silveneur, che si innamora di lui a prima vista. Del tutto guarito, torna a Parigi con la donna che per lui lascia definitivamente il marito. Nella capitale, però, dopo un breve periodo di felicità, tra i due affiorano i contrasti provocati dal comportamento egoistico di Gilles. Dopo aver colto una battuta di Gilles che dichiara ad un amico di poter ormai fare a meno di lei, Nathalie si uccide. Davanti al suo corpo inanimato Gilles piange. Forse cambierà.
SCHEDA FILM

Regia: Jacques Deray

Attori: Marc Porel - Gilles Lantier, Claudine Auger - Nathalie Silveneur, Barbara Bach - L'amante di Gilles, Judith Magre - Odile, sorella di Gilles, Jean-Claude Carrière - François, il marito di Nathalie, Gérard Depardieu - Pierre, il fratello di Nathalie, André Falcon - Florent, Guido Mannari - Thomas, Bernard Fresson - Jean, Nadine Alari - Gilda, Marc Eyraud - M. Rouargue

Soggetto: Françoise Sagan - romanzo

Sceneggiatura: Ennio Flaiano, Jean-Claude Carrière - adattamento, Jacques Deray - adattamento

Fotografia: Jean Badal

Musiche: Michel Legrand

Montaggio: Henri Lanoë, Monique Andre'

Scenografia: François de Lamothe

Altri titoli:

Un attimo d'amore

Sunlight on Cold Water

A Few Hours of Sunlight

Durata: 110

Colore: C

Genere: DRAMMATICO

Specifiche tecniche: PANORAMICA KODAKCOLOR

Tratto da: romanzo omonimo di Françoise Sagan

Produzione: GERARD BEYTOUT PER SOCIETE' NOUVELLE DE CINEMATOGRAPHIE, PARIGI - MEGA FILM, ROMA

Distribuzione: PANTA (1972) - BIG (1979)

NOTE
- GLI ABITI DI CLAUDINE AUGER SONO DI COCO CHANEL, NON ACCREDITATI.
CRITICA
"Una storiella sentimentale imbastita su un fragile canovaccio, incerta e sbrigativa nel disegno psicologico dei personaggi e resa prolissa dal frequente ripertersi di situazioni e stati d'animo di scarsa incisività." ('Segnalazioni cinematografiche', vol, 72, 1972)

"Salutato come un film eccezionale alla sua comparsa in Francia, (vedi il commento di Alberto Cervone su 'Cinéma 71' n.161) in realtà non è dei migliori di Jacques Deray e in pochi anni appare già molto invecchiato, anche se ancora può vantare delle qualità nella compattezza stilistica, nell'uso molto funzionale del colore, nella descrizione del mondo borghese di provincia e nella impietosa messa a fuoco dei due personaggi centrali. Nathalie, simbolo della donna, appare sin troppo generosa e per conseguenza assai fragile. Gilles, invece, simbolo del maschio, è egoista tanto con la collega americana di cui è amante e della quale si sbarazza come un giocattolo, quanto con la signora di provincia che strappa senza scrupoli al marito e all'ambiente, per poi lasciarla cinicamente come un oggetto diventato inutile." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 88, 1980)