Tutti a casa

FRANCIA 1960
Dopo l'8 settembre il sottotenente Alberto Innocenzi, consapevole dei doveri connessi alla divisa, fa il possibile per mantenere unito il suo reparto, aspettando ansiosamente istruzioni precise. Quando si rende conto che non ne arriveranno, dimentica il senso del dovere e della disciplina e diventa come tanti altri, uno sbandato. Alberto getta la divisa, veste abiti che lo trasformano in un altro uomo e si unisce a tre militari del suo reparto che cercano di raggiungere al più presto casa. Tra questi uomini non c'è più alcun legame, né di subordinazione, né di solidarietà, né di amicizia. Tutti e quattro, però, hanno perso il senso di ciò che è giusto e ciò che non lo è: quando incontrano dei militari che vanno in montagna per partecipare alla Resistenza, a tutti loro sembra una follia. Vedono morire un loro compagno per mano dei tedeschi, nel disperato tentativo di salvare un'ebrea; ma anche questo episodio li lascia indifferenti. Innocenzi vede catturare il suo caporale perché la moglie ha aiutato un americano; ma è soltanto contento di essersela cavata. Quando arriva finalmente a casa, suo padre però lo incita ad arruolarsi nel nuovo esercito fascista. L'ex ufficiale scappa dalla finestra quando si accorge che suo padre non lo capisce più. Forse l'unico che può capirlo è quel noioso, antipatico geniere Ceccarelli che è rimasto al suo fianco come un cagnolino, ha visto tutto quello che ha visto lui, è passato attraverso le stesse esperienze. Si forma tra i due un vincolo di solidarietà, una nuova strana amicizia. Quando Innocenzi, braccato dai tedeschi, riesce a mettersi in salvo, vede che l'amico è stato ferito nel tentativo di fuga e allora esce dal suo nascondiglio, prende un mitra, spara, va ad aiutare il suo soldato: ha ritrovato improvvisamente i sentimenti, la dignità dell'ufficiale.
SCHEDA FILM

Regia: Luigi Comencini

Attori: Alberto Sordi - Sottotenente Alberto Innocenzi, Serge Reggiani - Geniere Assunto Ceccarelli, Eduardo De Filippo - Il padre di Alberto, Martin Balsam - Sergente Fornaciari, Carla Gravina - Silvia Modena, Didi Perego - Caterina Brisigoni, Mac Ronay - Evaristo Brisigoni, Jole Mauro - Teresa, moglie di Fornaciari, Nino Castelnuovo - Artigliere Codegato, Mario Feliciani - Capitano Passerin, Silla Bettini - Tenente Di Fazio, Mino Doro - Maggiore Nocella, Edda Ferronao - Maria, Alex Nicol - Prigioniero americano, Vincenzo Musolino - Il primo fascista, Mario Frera - Il secondo fascista, Claudio Gora - Il colonnello, Ciccio Barbi - Cuciniere, Guido Celano - Fascista che arresta Fornaciari, Carlo D'Angelo - Ufficiale coi partigiani a Napoli, Ugo D'Alessio - Il prete, Achille Compagnoni - Soldato coi partigiani, Luisina Conti, Franco Polari, Gabriella Giorgelli, Armando Zanon

Soggetto: Furio Scarpelli, Age

Sceneggiatura: Age - anche dialoghi, Furio Scarpelli - anche dialoghi, Luigi Comencini, Marcello Fondato

Fotografia: Carlo Carlini, Gastone Di Giovanni - operatore, Franco Di Giacomo - assistente operatore, Luigi Conversi - assistente operatore

Musiche: Angelo Francesco Lavagnino

Montaggio: Nino Baragli

Scenografia: Carlo Egidi

Costumi: Ugo Pericoli

Altri titoli: La grande pagaille, Everybody Go Home

Durata: 120

Colore: B/N

Genere: COMMEDIA

Produzione: DINO DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICA (ROMA), ORSAY FILM (PARIGI)

Distribuzione: DINO DE LAURENTIIS CINEMATOGRAFICA - RICORDI VIDEO, VIVIVIDEO

NOTE
- PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA AL FESTIVAL DI MOSCA 1961. - DAVID DI DONATELLO 1961 PER MIGLIOR PRODUZIONE (DINO DE LAURENTIIS), MIGLIOR ATTORE PROTAGONISTA (ALBERTO SORDI).
CRITICA
"Il regista ha voluto descrivere, come in un affresco, la situazione venutasi a creare in Italia dopo l'annuncio dell'armistizio dell'8 settembre, presentando i diversi episodi come vissuti da un gruppo di soldati sbandati. Notevole la impegnata recitazione, mentre la regia, che alterna episodi poetici con altri comici o drammatici, pur dando vita a brani eccellenti, non ha saputo fondere le varie parti in armonica unità, anche per la quantità eccessiva del materiale raccolto." ('Segnalazioni cinematografiche', vol. 48, 1960) "I risultati non sono certo eccezionali, ma nella loro modestia rientrano in quel cinema medio, sorretto da un buon mestiere e una buona cultura, che è proprio il miglior Comencini". (Gianni Rondolino, "Catalogo Bolaffi del cinema italiano, 1956/1965")