Il regista francese gode di una travolgente fortuna postuma: un’eredità che riecheggia in tanti film e sui social, dove dilagano i suoi frame. E non c’entra solo l’instagrammabilità: nessuno come lui ha raccontato l’eternità dell’effimero
Il festival è uno spazio di tensione tra rappresentazione e realtà, per reagire alla saturazione digitale del presente e aprire varchi sul mondo. E ci ha dimostrato la necessità di prendere posizione
"C'è sempre traccia di elementi esistenziali nelle love stories", dice il regista norvegese. In concorso a Cannes con il dramedy The Worst Person in the World