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Shu Qi Roy Chiu 9m88 Bai Xiao-Ying - Foto Karen Di Paola
(Cinematografo/Adnkronos) – “Come regista e sceneggiatrice, ho voluto raccontare la relazione tra due epoche che conosco bene. La prima parte è ambientata nella Taiwan degli anni '80: un periodo dal 'cielo grigio', di grande crescita economica, dove tutti correvano e i padri, di conseguenza, dedicavano poco tempo alla famiglia. La seconda parte si sposta alla fine degli anni '90, in un mondo che diventa più colorato, e volevo raccontare una nuova fase nel viaggio dei personaggi”. A parlare è Shu Qi, regista taiwanese di 'Nühai' (Girl), film in concorso alla 82esima Mostra del Cinema di Venezia.
Una storia di evoluzione: “Si passa da un periodo in cui le donne erano meno istruite a una fase in cui iniziano finalmente ad affrancarsi dal patriarcato”. Il film racconta la storia di una ragazzina che trova conforto nell’amicizia con un’altra bambina con un nome simile, che incarna i sogni che lei ha represso. Le sue aspirazioni, però, sono messe alla prova dal passato della madre, che riflette le sue stesse difficoltà e la intrappola in un circolo vizioso di disperazione.
Shu Qi, che firma la sua prima regia, racconta anche la profonda differenza tra il suo ruolo di attrice e quello di regista: "La pressione che sto provando come regista è molto diversa da quella che sento come attrice, porta con sé una sensazione di inadeguatezza. Durante la proiezione del film, non mi importava del trucco o del vestito, ero solo e unicamente interessata a come avrebbe reagito il pubblico. Questo tipo di pressione invisibile si è impossessata di me”.