(Cinematografo.it/Adnkronos) – Oltre 1.500 firme raccolte in pochi giorni, una richiesta di ritiro degli inviti ad attori e cineasti filoisraeliani, l'appello a dare spazio ad artiste e artisti palestinesi sul red carpet e durante la cerimonia d'apertura: il collettivo Venice4Palestine chiede alla Biennale di Venezia una presa di posizione su quanto sta accadendo a Gaza durante la Mostra del Cinema (27 agosto - 6 settembre).

La risposta ufficiale della Biennale alla loro lettera aperta diffusa venerdì scorso viene definita "deludente". "Non si entra nel merito delle nostre richieste - scrive V4P in un comunicato - e non viene nemmeno nominata la Palestina, né lo Stato di Israele che sta perpetuando il massacro". Diversa invece l'accoglienza ricevuta dalle sezioni indipendenti del festival: le Giornate degli Autori e la Settimana Internazionale della Critica hanno espresso apertura al dialogo e rilanciato l'appello sui propri canali social. "Se sono bastate poche ore per radunarsi così in tanti, vuol dire che finalmente il cinema italiano ha scelto di stare dalla parte del popolo palestinese - aggredito e massacrato da decenni - e non riconosce più lo spazio per le mezze parole e l'equidistanza", afferma il collettivo V4P. Tra i firmatari dell'appello figurano tra gli altri Ken Loach, Céline Sciamma, Audrey Diwan, Charles Dance, Jasmine Trinca, Carlo Verdone, i Manetti Bros, Miriam Leone, Valentina Lodovini, Marco Bellocchio, Laura Morante, Valeria Golino, Toni e Beppe Servillo, Fiorella Mannoia, Alba e Alice Rohrwacher, Claudio Santamaria, Pietro Sermonti, Gabriele Muccino, Serena Dandini, Roger Waters, Stefania Casini, Abel Ferrara, Francesca Marciano, Susanna Nicchiarelli, Giuseppe Piccioni, Olivier Rabourdin, Greta Scarano, Silvia Scola, Paola Turci e Andrea Zuliani.

"Se la Biennale vuole davvero essere un 'luogo di confronto aperto e sensibile', allora questo spazio deve essere innanzitutto uno spazio di verità - si legge nella replica - La risposta della Biennale si conclude tuttavia con un invito al dialogo che raccogliamo".

Tra le richieste rivolte alla Biennale: dare spazio, durante la cerimonia d'apertura a testimonianze dirette di artiste e artisti palestinesi già disponibili a intervenire; riconsiderare la presenza di Gerard Butler e Gal Gadot (che non hanno mai formalizzato la loro presenza al Lido nei giorni precedenti lo scoppio delle polemiche), ospiti di un film fuori concorso (In the Hand of Dante di Julian Schnabel) e noti per il loro sostegno alla politica israeliana, chiedendo formalmente il ritiro del loro invito; permettere a una delegazione pro-palestinese di sfilare sul red carpet con la bandiera della Palestina; interrompere ogni partnership con enti o organizzazioni che supportano, direttamente o indirettamente, il governo israeliano. Il collettivo annuncia infine il proprio sostegno alla manifestazione "Stop al genocidio - Palestina libera", in programma sabato 30 agosto al Lido di Venezia e promossa da una rete nazionale di collettivi, gruppi politici e artisti.

Con gli occhi del mondo puntati sulla Mostra del Cinema, sabato 30 agosto realtà politiche e associative del Veneto e non solo promuovono una grande mobilitazione per chiedere lo stop al genocidio in Palestina. Il ritrovo è fissato alle 17 a Santa Maria Elisabetta (Lido di Venezia): da qui partirà il corteo diretto verso la Mostra del Cinema.

"Una scelta simbolica e politica per rompere il silenzio e puntare i riflettori della Mostra del Cinema sulla Palestina", scrivono in una nota le associazioni, collettivi, gruppi politici e tanti esponenti del cinema che sostengono l'iniziativa.

"A Gaza - scrivono - sono in corso bombardamenti su ospedali, scuole, campi profughi; la popolazione civile viene privata di cibo e acqua; giornalisti e medici vengono uccisi; le navi umanitarie come la Freedom Flotilla vengono sequestrate. Allo stesso tempo, in Cisgiordania, l’apartheid e le violenze dei coloni armati continuano senza sosta. L’occupazione permanente di Gaza da parte del governo israeliano segna un’escalation che ha superato ogni limite di umanità e di diritto internazionale". E ancora: "L’Italia e l’Europa, con le forniture di armi, gli accordi economici e la copertura diplomatica, sono complici di questa barbarie. È il momento di fermare il massacro: stop al genocidio, stop alla vendita di armi, stop alla complicità occidentale".

"La mobilitazione vuole essere una presa di posizione forte e non più negoziabile, affinché la Mostra del Cinema di Venezia non resti un evento isolato dalla realtà, ma sia spazio di denuncia del genocidio che Israele sta compiendo, della complicità dei governi occidentali e fornisca un supporto concreto al popolo palestinese", concludono.

Con l'arrivo di star, cineasti e migliaia di visitatori da tutto il mondo, in Laguna si alza il livello di allerta: nei giorni scorsi è stato definito il piano di sicurezza che garantirà ordine e protezione durante l'intera manifestazione.

A guidare l'organizzazione è stato il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, riunitosi in Prefettura sotto la presidenza del prefetto Darco Pellos. Sul tavolo, un'analisi dettagliata del programma degli eventi al Lido e dei possibili scenari critici, con l'obiettivo di mettere in campo un dispositivo di sicurezza efficace, collaudato ma allo stesso tempo flessibile.

Il piano prevede servizi di vigilanza rafforzati a cura delle forze di polizia, in collaborazione con la polizia locale. Sorvegliati speciali i punti di accesso al Lido, le aree ad alta affluenza e i luoghi delle proiezioni. Saranno interdette le acque e lo spazio aereo attorno alla zona della Mostra, secondo ordinanze specifiche emesse da Capitaneria di porto, Provveditorato alle opere pubbliche ed Enac.

L'attenzione alla sicurezza si estende anche alle variabili climatiche: in caso di condizioni meteo avverse, sono già pronte misure straordinarie per evitare rischi al pubblico e agli operatori coinvolti. Un'attenzione particolare è dedicata al tema delle possibili manifestazioni pro-Palestina, a partire dall'annunciato corteo di sabato 30 agosto a Santa Maria Elisabetta, a circa due chilometri dal Palazzo del Cinema.