"Un film maldestramente, liberamente ispirato ad una lettera. Che la scrittrice Elsa Morante inviò al suo amico Goffredo Fofi".

Le pupille di Alice Rohrwacher è disponibile da domani, 16 dicembre, su Disney+. Cortometraggio (39') presentato in premiere mondiale allo scorso Festival di Cannes (poi a Telluride, Toronto e Il Cinema Ritrovato), scritto e diretto dalla regista di Lazzaro Felice, è girato in pellicola Super 16 e 35mm e dopo un recente tour negli Stati Uniti potrebbe avere la possibilità di essere considerato anche dall'Academy per la cinquina dei migliori cortometraggi.

Alba Rohrwacher in Le pupille - Foto di Simona Pampallona
Alba Rohrwacher in Le pupille - Foto di Simona Pampallona

Alba Rohrwacher in Le pupille - Foto di Simona Pampallona

Prodotto da Carlo Cresto-Dina per tempesta e Alfonso Cuarón per Esperanto Filmoj, Le pupille è ambientato in un collegio religioso femminile durante la Seconda Guerra Mondiale: "Quando Alfonso Cuarón mi ha chiesto se volevo realizzare un piccolo film sulle feste di Natale – racconta Rohrwacher - subito si è affacciata alla mia mente l’immagine di una grande torta rossa: la torta era su un tavolo, e tante pupille la guardavano affascinate. Quell’immagine era emersa nella mia memoria da una storiella che avevo letto molti anni prima: si trovava in una lettera che la scrittrice Elsa Morante inviò al suo amico Goffredo Fofi per augurargli buon Natale. La splendida lettera raccontava le sorti di una zuppa inglese capitata in un collegio religioso durante le festività, tanto tempo prima.

Immaginando i destini intrecciati in quel collegio, l’avvicinarsi del Natale nei pensieri e nei gesti delle piccole orfanelle rimaste sole con quattro suore, durante un tempo di carestia e di guerra, è nato il film. Un film sui desideri puri e su quelli interessati, sulla libertà e sulla devozione, sull’anarchia che all’interno del rigido collegio può fiorire nella mente di ognuno. Le bambine obbedienti non possono muoversi, ma le loro pupille possono ballare la danza scatenata della libertà”.

Valeria Bruni Tedeschi in Le pupille - Foto di Simona Pampallona
Valeria Bruni Tedeschi in Le pupille - Foto di Simona Pampallona

Valeria Bruni Tedeschi in Le pupille - Foto di Simona Pampallona

Nuovamente portatrice di uno sguardo capace di rispolverare atmosfere, colori, odori di momenti appartenenti alle (micro)storie del nostro passato, Alice Rohrwacher si rimette ad altezza bambina (Corpo celeste, Le meraviglie) e prosegue lungo il sentiero di una filmografia sempre riconoscibile ma al contempo capace di sorprendere ogni volta, con momenti di dolcezza irresistibile quali ad esempio il cambio di frequenza su una radio che dai bollettini di guerra si sposta su Baciami piccina e le bimbe iniziano a ballare e cantare, con la suora (Alba Rohrwacher) che irrompe fermandole "spegni quell'arnese!" e pulisce con il sapone quelle lingue "impossessate dal demonio", o al cammeo di Valeria Bruni Tedeschi, sempre incontenibile, che porta quella sontuosa zuppa inglese ("si chiama così ma è italico, ci mancherebbe") per chiedere la grazia alle orfanelle di far tornare da lei un amore perduto.

Una inconsueta storia natalizia capace di far sorridere le nostre pupille. E il cuore.