Conferenza iniziata con mezzora di ritardo rispetto allo schedule, il protagonista più atteso arrivato con ulteriori 45 minuti di ritardo: dopo aver inaugurato ieri sera la 76ma edizione del Festival di Cannes, Jeanne du Barry di Maïwenn continua a far parlare di sé.

O meglio, continua il circo mediatico intorno al coprotagonista del film, Johnny Depp, sullo schermo Luigi XV, arrivato sulla Croisette (bagno di folla ieri pomeriggio per lui e standing ovation in Grand Theatre Lumière a fine proiezione) con tutte le polemiche a corredo.

Johnny Depp con Maïwenn, regista e interprete di Jeanne du Barry - Foto Karen Di Paola
Johnny Depp con Maïwenn, regista e interprete di Jeanne du Barry - Foto Karen Di Paola

Johnny Depp con Maïwenn, regista e interprete di Jeanne du Barry - Foto Karen Di Paola

"Quando ti viene chiesto di dimetterti da un film in cui stai lavorando a causa di qualcosa che è semplicemente un insieme di vocali e consonanti che fluttuano nell'aria, beh sì, forse ti senti boicottato. Ma io non mi sento boicottato da Hollywood, semplicemente perché non penso ad Hollywood", risponde Depp ai cronisti che lo incalzano sulla sua situazione lavorativa in patria (l'attore è stato allontanato dalla saga di Animali fantastici all'indomani delle accuse mosse contro di lui dall'ex moglie Amber Heard), ma sorride quando sente parlare di ritorno sulle scene: "Continuo a pensare alla parola ritorno, perché io non sono andato da nessuna parte. Credo sia un momento abbastanza strano, divertente, nel quale tutti ambiscono ad essere se stessi ma non riescono, ci sono persone che vogliono credere a quello che vogliono ma la verità è la verità. E negli ultimi cinque, sei anni quello che è stato scritto su di me è un'orribile finzione".