“Faccio sempre ruoli così drammatici, chissà magari questa storia ha tirato fuori il mio lato più leggero e comico, che sia la stura di un mio nuovo percorso”. Parola di Kim Rossi Stuart protagonista di Everybody loves diamonds, la nuova serie original italiana ispirata alla storia vera del più improbabile colpo del secolo, quello al Diamond Center di Anversa del 2003, in esclusiva su Prime Video dal 13 ottobre.

Al suo fianco di Kim Rossi Stuart, qui nel ruolo di Leonardo Notarbartolo, “un ladro torinese dal cuore candido nelle cui vene scorre del sangue siciliano”, anche Anna Foglietta, nel ruolo di sua moglie, Gian Marco Tognazzi, Carlotta Antonelli e Leonardo Lidi nei panni dei suoi complici, ma anche tanti attori internazionali tra cui Rupert Everett e Malcom McDowell.

Prodotta da Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa per Wildside, società del gruppo Fremantle, diretta da Gianluca Maria Tavarelli e scritta da Michele Astori, la serie in otto puntate racconta dunque la storia di questa improbabile banda di ladri che tenta di mettere a segno la rapina delle rapine svaligiando cinquecento cassette di sicurezza nella mecca dei diamanti.

“Mi sono abbandonato a questa serie uscendo dalla mia comfort zone spaziando dalla suspense agli inseguimenti fino alla commedia e cercando di integrare tutte queste componenti- racconta il regista -. La sceneggiatura mi ha riportato un po’ alla tradizione della commedia all’italiana e ai tempi di Qui non è il paradiso (ndr. film dello stesso Tavarelli del 2000). Alla base dei furti ci sono personaggi che sognano i Tropici, i Caraibi, e che vogliono cambiare vita. C’è un minimo comun denominatore che è il furto all’italiana, quindi penso a I soliti ignoti o a La banda degli onesti. Un po’ questo è forse anche il mio sogno: mi piacerebbe fare un colpo e sparire”.

Kim Rossi Stuart in Everybody Loves Diamonds
Kim Rossi Stuart in Everybody Loves Diamonds

Kim Rossi Stuart in Everybody Loves Diamonds

Ma quanto la storia vera è stata mantenuta e quanto invece spettacolarizzata? “Il colpo vero è nel 2003 un altro mondo in termini tecnologici- risponde lo sceneggiatore Michele Astori-. Noi lo abbiamo portato ai nostri tempi cercando di aumentare le complicazioni tecnologiche del colpo. Abbiamo mantenuto alcuni elementi reali, ma con la fantasia lo abbiamo un po’ trasformato. Leonardo, la sua famiglia e la banda li abbiamo piuttosto romanzati. Ci siamo messi nel territorio dell’heist movie italianizzandolo”.

Per fare questa serie fondamentale è stato anche il confronto con il vero ladro Leonardo Notarbartolo. È lui che gli ha spiegato come era fatto un vero caveau e gli ha insegnato ad aprire le serrature. “Leonardo l’ho incontrato poco prima delle riprese- racconta Kim Rossi Stuart-. È stato un incontro forte ed emozionante, ma non c’è stato il tempo di farne il calco né della mimica visiva né della voce. Ho solo lavorato un po’ sul torinese. Lui si presenta come una persona mite, credo che in fondo lo sia, con questa passione per la sua professione da ladro perché tale lui la considera. Ha una sua deontologia: rifiuta le armi e la violenza e se la prende con chi ha più del necessario, quindi ci sta una sorta di simpatia verso questo ladro. Lui non lo fa tanto per i soldi quanto semplicemente per dimostrare che sa fare il colpo, per la destrezza superlativa. Non è una persona interessata al fine. Come si dice, per lui l’importante non è il punto di arrivo, ma come si fa il viaggio. È un personaggio che racconta la parabola del sogno materialista che poi non porta da nessuna parte”.

E poi ancora: “Io fin dall’inizio ho inteso questa serie come una commedia. La cifra era quella. Per cui mi sono abbandonato a questa dimensione talvolta un po’ sopra le righe e mi sono concesso una libertà espressiva quasi fumettistica”.

Mentre Anna Foglietta, nel ruolo della moglie inconsapevole di un ladro, nonché di una figlia di un papà tutto di un pezzo, un generale dei carabinieri, interpretato da Remo Girone, dice: “Il mio è un personaggio in crescendo, una donna un po’ remissiva che scopre una scomoda verità. Si dice sempre ma in questo caso se ne vedranno davvero delle belle. E poi Anversa è davvero straordinaria”. “Io invece interpreto una figlia che trova il desiderio di partecipare a questo colpo per avere una nuova possibilità per lei e il padre”, dice Carlotta Antonelli.

Infine conclude Gian Marco Tognazzi: “Il mio personaggio è un provinciale, grande amico e componente della banda. Ha una ditta di allarmi, ha tre famiglie e cinque figli e ama l’universo femminile. È uno che vuole darsi un tono, ma è spaventato da tutto quello che deve fare. Si fida però della genialità di Leonardo e alla fine lo segue. Questa grande produzione ci ha messo nella condizione di fare quello che nel nostro cinema spesso non possiamo fare”.