“La scintilla che mi ha portato a raccontare questa storia è quella della forza di correre in soccorso di chi è più debole. Per me è questo che contraddistingue l'uomo forte e per questo ho voluto raccontare la sua storia”.

La storia è quella di Salvatore Todaro, pluridecorato militare italiano che nell’ottobre del 1940, al comando del sommergibile Cappellini, trasse in salvo dalle acque dell’Atlantico 26 naufraghi belgi dopo aver affondato il loro mercantile che navigava a luci spente.

Il film è Comandante, per la regia di Edoardo De Angelis, che questa sera apre in concorso (prima volta in gara per lui) l’80ma Mostra del Cinema di Venezia.

"Era il 2018 quando ci siamo imbattuti nella storia, ascoltata dalle parole dell'ammiraglio Pettorino che per il 123° anniversario della Guardia Costiera raccontò questa parabola, la parabola di un uomo che affondava il ferro nemico ma l'uomo lo salvava. E a chi gli chiedeva perché lo faceva rispondeva ‘perché noi siamo italiani’. Poi ho incontrato la penna e la grande umanità di Sandro Veronesi, e abbiamo raccontato questa vicenda.

Pierfrancesco Favino in Comandante - Foto di Enrico De Luigi
Pierfrancesco Favino in Comandante - Foto di Enrico De Luigi

Pierfrancesco Favino in Comandante - Foto di Enrico De Luigi

"Ricordo che abbiamo iniziato a concepire la sceneggiatura nell'estate in cui è scoppiato questo disonore di disattendere le più elementari e millenarie regole del mare, cioè di soccorrere chi sta affogando”, dice Veronesi alludendo ai mancati soccorsi nelle acque del Meditarraneo: “La storia del nostro paese, del nostro popolo, ma direi della civiltà alla quale apparteniamo, è una storia di soccorsi, e il soccorso è fatto salvo rispetto a qualsiasi conflitto si possa combattere. Gli slogan erano molto brutti – la crociera, la pacchia… – i social che pullulavano di queste cose putride, ci hanno portato a capire che noi non volevamo far parte di tutto questo. E allora è stato molto importante poter lavorare a questa storia, in cui c'era molto da ricostruire, con il miracolo di poter consultare gli effetti personali di Todaro, grazie alla famiglia, alla figlia, alla nipote, che ci hanno messo a disposizione anche la sfera privata di quest’uomo. E abbiamo potuto ritrarre la persona nella maniera più corretta, non soltanto la sua parte marziale, di combattente, di servitore dello stato, che aveva ben chiaro delle priorità: servire la patria al di sopra della famiglia, e il rispetto delle regole del mare al di sopra del servire la patria”.

Ad incarnare Salvatore Todaro è Pierfrancesco Favino, che ancora una volta è chiamato ad una performance in cui è fondamentale anche l’aspetto “linguistico”: “La scelta del veneto acuisce un aspetto importante della storia e di questo personaggio. Sarebbe stato più facile scegliere un modo di parlare più caldo, invece certe asprezze consentono una strada più tortuosa all'emozione di questo film. Che non dipende da una scena singola ma dall'interezza del racconto. E per fare questo ci ha aiutato una bravissima attrice, Maria Roveran”, racconta l’attore. 

All’inizio della Seconda guerra mondiale Salvatore Todaro comanda il sommergibile Cappellini della Regia Marina. Nell’ottobre del 1940, mentre naviga nell’Atlantico, nel buio della notte si profila la sagoma di un mercantile che viaggia a luci spente, il Kabalo, che in seguito si scoprirà di nazionalità belga e che apre improvvisamente il fuoco contro il sommergibile e l’equipaggio italiano.

Scoppia una breve ma violenta battaglia nella quale Todaro affonda la nave nemica a colpi di cannone. Ed è a questo punto che il comandante prende una decisione destinata a fare la storia: salvare i ventisei naufraghi belgi condannati ad affogare in mezzo all’oceano per sbarcarli nel porto sicuro più vicino, come previsto dalla legge del mare. Per accoglierli a bordo è costretto a navigare in emersione per tre giorni, rendendosi visibile alle forze nemiche e mettendo a repentaglio la propria vita e quella dei suoi uomini.

A chi gli chiede quale potrà essere la reazione al film di Matteo Salvini, che questa sera vedrà il film in Sala Grande dopo la cerimonia inaugurale del Festival, Edoardo De Angelis risponde: “Mi auguro che chiunque guardi questo film convenga che esistono leggi eterne, immutabili, come quelle del mare, e sono leggi che non devono essere infrante mai”.

Prodotto da Indigo Film, O' Groove, Tramp Limited, VGroove, Wise, Beside Productions, Rai Cinema, con il contributo del Ministero della Cultura, con il sostegno di MEDIA, Regione Campania, Comandante arriverà nelle sale l’1 novembre con 01 distribution.