"Mai come quest’anno si conferma la stretta correlazione tra il cinema e la letteratura, si conferma il continuo dialogo tra cinema di finzione e cinema documentario, ma soprattutto si afferma la concezione di cinema extralarge, con Esterno notte di Bellocchio (il titolo con più candidature, 18), prodotto seriale che però ha trovato la sala in una versione di 5 ore e 30’. L’altra novità è data dall’innesto della commedia e dei grandi attori comici, come Ficarra & Picone (candidati come corpo unico per la migliore interpretazione maschile in La stranezza, ndr). Mancano le registe, ma non nei film d’esordio (3 su 5 candidature, ndr)”.

Piera Detassis, Presidente e Direttrice Artistica Accademia del Cinema Italiano - Premi David di Donatello, commenta così le cinquine della 68ma edizione dei David di Donatello, annunciate oggi, in attesa della cerimonia di premiazione prevista mercoledì 10 maggio con la conduzione di Carlo Conti, affiancato dall’attrice Matilde Gioli, in diretta televisiva su Rai 1 in prima serata dagli studi Lumina di Cinecittà (in zona Prima Porta, a Roma).

"L’attività premiale in televisione non funge mai troppo, spesso è confinata in seconda serata, ma i David di Donatello hanno una grande forza, che entra nella memoria e nel presente di chi guarda la tv”, dice Stefano Coletta – Direttore Intrattenimento Prime Time, che aggiunge: “Insieme a Carlo Conti e agli autori tenteremo di allargare il target che guarda a questo evento. Ci sarà una piccola parte di show che l’anno scorso non si è potuta organizzare. Per RAI è sempre un dovere dare spazio a questa arte perché il cinema è uno degli ultimi spazi di libertà nel codice espressivo, porta l’evasione, uno sguardo slargato dal presente, dà la possibilità di evadere e di acquisire, un collante tra memoria e presente. Mi fa piacere constatare che nelle cinquine ci sono film che ho amato molto e che portano in alto la tradizione del cinema italiano. Titoli che confermano come l’arte debba essere sempre libera, non deve nutrirsi di indottrinamenti: la qualità e l’impatto nel cuore del pubblico vengono fuori solo in questo modo”.

Questione del rapporto tra cinema e pubblico sollevata anche da Nicola Maccanico – Amministratore Delegato Cinecittà S.p.A.: “Siamo riusciti a dare pienezza a Cinecittà, attraendo negli ultimi tempi sempre più grandi e nuove produzioni internazionali, e proprio oggi è stato approvato il bilancio con un utile netto di oltre 1,8 milioni. Ma come sito industriale Cinecittà deve continuare anche a fare il possibile per supportare il cinema italiano. La nostra vera sfida è quella di creare contenuti che attirino sempre di più il pubblico in sala: il David deve elevare un’arte e creare una connessione con il pubblico, non solo dal punto di vista intellettuale, ma anche emotivo. Il nostro lavoro è mirato a riportare i David nella loro casa definitiva, a Cinecittà, in via Tuscolana, non appena sarà terminata la realizzazione dei nuovi teatri di posa”.

Infine, il sottosegretario del MIC Lucia Borgonzoni, sottolinea quanto i Premi David di Donatello rappresentino un “momento molto importante per il nostro cinema, perché si premiano anche le figure meno conosciute del settore. Il cinema è la creazione di una grandissima squadra, composta non solo dagli attori più celebri, ma dalle grandi maestranze che abbiamo e che tutti ci riconoscono. Spero che si riparta davvero con il cinema nelle sale e la gente che torni a riempirle: metteremo in campo un’iniziativa più grande rispetto a quella fatta nel 2019, inizieremo con la comunicazione e vari eventi correlati al David. Tra un Cinema in Festa e l’altro (11-15 giugno, 17-21 settembre), poi, abbiamo deciso di contribuire come governo al costo dei singoli biglietti per i film italiani ed europei, che lo spettatore quindi dovrà pagare solo in parte. Le sale sono il luogo dove il cinema ha la sua massima espressione, sono presidi sociali, luoghi di ritrovo. Dobbiamo aiutarle a rinnovarsi”.