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Davide Boosta Dileo
"La mia ambizione? Aprire una scuola di musica elettronica per l'infanzia, ovvero i bambini del primo ciclo scolastico. L'elettronica è ricerca del suono e poi è musica orizzontale, abbatte subito la barriera della tecnica".
Davide "Boosta" Dileo conquista il Lecco Film Fest, e declina il tema della sesta edizione, Questi tempi memorabili, in termini educativi: "Non so insegnare, ma mi piace condividere, da sempre: quando facevo il dj mi piaceva condividere coi ragazzi i dischi che avevo, non ho segreti".
Incalzato dalla giornalista Marta Cagnola, il tastierista dei Subsonica, e molto altro, omaggia il Lario, "da amante di Rodari, e segnatamente C'era due volte il barone Lamberto, per me il lago è quello d'Orta, ma da oggi c'è anche Lecco".
Anche per gli artisti, pur memorabili, non sono tempi facili: "Vivo il presente in maniera confusa, siamo sull'orlo di qualcosa, di una grande rivoluzione. È finita la coda del Novecento, del secolo breve, e la memoria storica si accorcia sempre di più: il tempo medio di attenzione è sceso a 8 secondi, e abbiamo esaurito la spinta rigenerante postbellica".


Lo stato dell'arte contempla ovviamente i mass media: "La tragedia più che la buona notizia fa audience, ed è una dispercezione del presente. Questo uno dei periodi in cui si muore meno nella storia dell'umanità".
Dileo guarda agli affetti, "cerco di mantenere il timone saldo per far crescere le mie figlie", e riflette sulla propria professione: "Ho il privilegio di fare il musicista e lo scrittore, l'arte è uno strumento per affezionarti a un cambio di prospettiva".
E, ancora, fare musica di questi tempi? Per Boosta "creativamente è facile: la musica è la prima forma d'arte dell'umanità, c'è un rapporto ancestrale. Ma la musica dipende anche dall'industria: la creatività musicale rimarrà sempre, su quale supporto dipende".
Nelle library musicali con l'album Soloist, Dileo dichiara "l'obiettivo di fare la musica migliore, finché avrò l'ispirazione, e poi ritirarmi", confessa che "il nostro mestiere è di precariato molto privilegiato", e affonda: "Noi guadagniamo con i concerti, laddove per i dischi si è passati dalla conversione di di 3,4 euro agli artisti sui 30 del supporto fisico agli 0,0021 centesimi che oggi Spotify garantisce dopo 30 secondi di ascolto in streaming".
Nondimeno, "la musica rimane uno strumento universale: intrattenimento, piangere, ridere, bruciare calorie e riflettere. Una delle medicine più complete, un potere grande".
Venendo ai progetti solisti e all'appartenenza ai Subsonica, rileva: "Negli anni impari a fare cose diverse, ciascuno di noi esplora la propria curiosità, il proprio desiderio di musica. L'anno prossimo festeggeremo il trentennale con il nuovo disco che stiamo scrivendo: Subsonica significa matrimonio moltiplicato per 4 per 30 anni, ovvero 120 anni di unione".
"Se ami la musica non puoi permetterti di essere laico, tornerei a Sanremo", confessa Boosta, osservando come "il successo non è la popolarità, ma la possibilità di fare ciò che ami" e, back in the day, di aver "fatto il musicista dopo aver visto a 11 anni il video di Bon Jovi Livin' on a prayer".
Infine, Marta Cagnola, prendendo spunto dal David di Donatello che i Subsonica hanno vinto per Adagio di Sollima, interroga Davide "Boosta" Dileo sul proprio rapporto col cinema: "Ho interessi opinabili, per me il film memorabile è La decima vittima di Elio Petri, ma anche Andromeda, e - amo Tony Scott - L'ultimo boy scout, con Bruce Willis ancora giovanissimo".