Piero Negri Scaglione, Sergio Leone. Il romanzo di una vita
Sperling & Kupfer, pagg. 272, € 19,90
● Intervistato da Gianni Minà nel 1985, Sergio Leone dichiarò: “Tra cinema e vita non ci trovo tutta questa differenza. Il cinema è vita, e viceversa”. E “Il romanzo di una vita” è proprio il sottotitolo di questa biografia (o meglio, il “ritratto corale”) che Piero Negri Scaglione dedica al regista, sceneggiatore e produttore che, rimanendo sempre fedele al proprio “fanciullino” interiore, ha fatto entrare l’Italia nell’era del pop, reinventato il western (complice l’amico e sodale Ennio Morricone), riscritto il linguaggio cinematografico, riplasmato l’epica stessa degli Stati Uniti con il dittico C’era una volta il West/C’era una volta in America e avviato la carriera di Carlo Verdone. – Angela Bosetto


Federico Vitella, Lettere ad Alida Valli
Marsilio, pagg. 224, € 21,00
● Sebbene non le piacesse rievocare il suo primo decennio di carriera, è proprio in epoca fascista che il culto di Alida Valli si radica nell’animo degli italiani e condiziona la fruizione dei suoi film almeno fino agli anni Settanta. Vitella raccoglie e contestualizza ottanta missive, scritte all’attrice dal 1939 al 1958, con gli scopi più svariati: lodarla e criticarla, professarle amore e amicizia, chiederle autografi e favori o, semplicemente, confidarsi con lei. Il risultato è uno spaccato vivissimo dell’Italia che fu (sospesa fra miseria e speranza) e, al tempo stesso, un’interessante riflessione sul rapporto (platonico) che lega i fan alla diva che illumina i loro sogni. – AB


Paul Schrader, Il trascendente nel cinema
Marietti1820, pagg. 284, € 28,00
● “Quando la strada dell’introspezione e la strada della visione si fondono”, ecco Il trascendente nel cinema, laddove “il vento soffia dove vuole; non importa, dal momento che tutto è grazia”. A volte ritornano, e qui uno dei migliori libri di cinema, e osiamo: tout court, vergato con l’inchiostro del genio da Schrader nel 1972, e articolato su Ozu, Bresson e Dreyer. Traduzione di Christian Raimo, prefazione di Gabriele Pedullà, che lo battezza “manifesto per un cinema diverso”, il saggio dotto e poeticissimo ci dice sulla scorta di Deleuze, pescando da Andrei Tarkovskij e Béla Tarr, che la Settima Arte può portarci, con sé, altrove. E ancora. – Federico Pontiggia


Adam Woodward e Liz Seabrook, Scatta come Wes. Impara come realizzare immagini in perfetto stile Wes Anderson
Apogeo, pagg. 160, € 24,00
● Quanti hanno sognato di padroneggiare un’estetica inconfondibile come quella dell’autore di Moonrise Kingdom, I Tenenbaum e Grand Budapest Hotel? Per accontentare sia i cinefili, sia i creativi, un critico (Woodward) e una fotografa (Seabrook) hanno unito le forze in un libro a metà fra il manuale e il volume fotografico da collezione, in cui ogni capitolo spiega una tecnica compositiva del regista (dalla simmetria all’uso della palette cromatica, passando per la composizione dell’inquadratura) e, attraverso vari esercizi, mostra come utilizzarla nella pratica al fine non di copiare, ma di trovare una propria “voce visiva”. – AB


Francesco Cianciarelli, Martin McDonagh: Cinema dell’assurdo
Bietti, pagg. 96, € 4,99
● Dal cortometraggio Six Shooter al pluripremiato Gli spiriti dell’isola (passando per In Bruges, 7 psicopatici e Tre manifesti a Ebbing, Missouri), il il primo studio italiano sul commediografo, sceneggiatore e regista anglo-irlandese ne esplora la poetica, resa unica dalla compresenza di quattro elementi-cardine: l’umorismo nero, gli improvvisi scoppi di violenza (spesso ricollegabili all’elemento grottesco), la volontà di attraversare liberamente i confini del genere e la centralità della narrazione, con cui, complice l’impianto drammaturgico di matrice teatrale, riesce sempre a sovvertire le aspettative. In attesa di Wild Horse Nine. – AB


Alberto Anile e Maria Gabriella Giannice, Operazione Gattopardo
Universale Economica Feltrinelli, pagg. 384, € 16,00
● Come Luchino Visconti trasformò un romanzo di “destra”, quello di Tomasi di Lampedusa, in un successo di “sinistra”, il film-capolavoro del 1963? Ce lo spiegano, con appassionata erudizione, Anile e Giannice, che in una nuova edizione aggiornata torna a fare i conti con la Storia, imbarcando Titanus e Togliatti, Sciascia e Alicata, Moravia e Premio Strega e stampigliando sulla quarta di copertina che “Visconti tradisce Lampedusa con il metodo più astuto e perfetto: l’omissione”. Ah, la lettura completa di questo spassoso e forbito saggio vale l’indulgenza plenaria per Il Gattopardo Netflix. – FP


Emanuele Rauco, Time is on my side. Il tempo e la follia di Takeshi Kitano
Bakemono Lab, pagg. 216, € 18,00
● Utilizzando come “poli e navigatori” due dei suoi titoli più spiazzanti (Glory to the Filmmaker e Getting Any?), Rauco racconta “il tempo e la follia di Takeshi Kitano”, come recita il sottotitolo del libro. Se Kitano usa da sempre il tempo “disinvoltamente, perché la linearità con cui siamo soliti fruirne diventa nei suoi film una figura contorta, curva, circolare, o ancor più spesso spezzata”, anche il volume si muove liberamente nell’analisi di una filmografia capace di alternare la serietà più tragica con la demenzialità del nonsense estremo, creando e distruggendo cliché con quella carica eversiva che ha reso “Beat Takeshi” tanto inconfondibile quanto difficilmente incasellabile. – AB


Krzysztof Kieślowski (a cura di Danusia Stok), Blu, bianco, rosso
Il Saggiatore, pp. 304, 19,00 €
● “Ma io non sono mai soddisfatto. Penso che se si ottiene un terzo di ciò che vogliamo, è abbastanza”. Parole, opere e ammissioni di uno che il cinema, la vita e altre finzioni li conosce benissimo: Krzysztof Kieślowski, regista e sceneggiatore polacco, artista mondiale. Blu, bianco e rosso, in ossequio alla sua celebre trilogia, è un’autobiografia con licenza testamentaria, nella Storia e per l’umano: “Mi chiedo: che cosa è meglio? Sopportare qualcosa per godere di una certa serenità, oppure non sopportare alcuna umiliazione e permettere di venire ucciso?”. Colpa e redenzione, fatica e onore, dissenso ed emozione, fortuna e destino: un alfabeto umanista, quello di Kieślowski, che non smette di interrogarci. – FP


Don Bluth, Somewhere out there. La mia vita a cartoni animati
Rai Libri, pagg 384, € 22,00
● Quanti di voi sono stati erroneamente convinti che Brisby e il segreto di NIMH, Fievel sbarca in America, Alla ricerca della Valle Incantata, Charlie – Anche i cani vanno in paradiso e, soprattutto, Anastasia fossero film Disney? In effetti Don Bluth è cresciuto con il mito del pioniere Walt e ha lavorato a lungo per la Disney, ma i titoli sopracitati nascono dalla passione e dall’azzardo di un animatore così innamorato della propria arte da rischiare tutto, licenziandosi dalla major di Topolino e fondando una nuova casa di produzione con cui realizzare i propri sogni. È lo stesso Bluth a raccontarci la sua storia: ed è tempo di ridare a Don quello che è di Don. – AB


enrico ghezzi, Paura e desiderio. Cose (mai) viste
La Nave di Teseo, pagg 688, € 24,00
● Dal 1995 a oggi, Paura e desiderio. Cose (mai) viste, 1974-2001 è divenuto una sorta di manuale cartaceo per tutti coloro che hanno ampliato la propria cultura cinematografica tramite Fuori Orario. Grazie a questa nuova edizione con prefazione di Aura Ghezzi, figlia di enrico, sì può tornare a immergersi in questo enciclopedico flusso di coscienza per rivivere una stagione in cui la cinefilia era una vocazione assoluta (con connotati pionieristici che oscillavano fra filosofia e ribellione) e riflettere su tutte quelle cose che si rischia di dimenticare in una “nuova situazione di consumo, distribuzione e circolazione dei film”. A maggior ragione, dopo la rivoluzione dello streaming. – AB