Reduce dal Festival di Cannes nel 2007, Promettilo! di Emir Kusturica arriva nelle nostre sale. C'era una volta… il giovane Tsane (Uros Milovanovic) che viveva in campagna insieme al nonno (Aleksandar Bercek), il quale arrivato alla fine dei suoi giorni, chiese al nipote di andare in città e mantenere tre promesse: vendere la mucca Cvetka al mercato, comprare un'icona di San Nicola, e last but not least trovare una moglie bella e brava.
Pieno di gag e zeppo di trovate circensi (il gatto che vola sul soffitto, il letto che si ribalta, l'uomo-volante), Promettilo! è così affascinato dall'atmosfera slapstick alla Buster Keaton o alla Mr.Bean che finisce per perdere la caratterizzazione psicologica dei personaggi e la storia. Il risultato? Ripetitivo e con poca poesia.
Un Kusturica al quadrato – dopo due Palme d'oro vinte a Cannes con Papà è in viaggio d'affari (1985) e con Underground (1995) -  prende dunque la tangente per descrivere un universo variegato, diviso tra città-male e campagna-bene, carico di musica gitana e clownerie senza fine: quasi un cartone animato, con un nonno che sembra quello di Heidi e Tsane un Pinocchio per cui “la bugia è una verità abbellita”.
Non mancano nemmeno gli animali e le allusioni politiche: “Hitler attaccò la Polonia per odio, ora invece lo si fa per misericordia, perché amano troppo!” dice il nonno, alludendo chiaramente alla guerra in Iraq.
Insomma, una commedia esilarante e surreale, ma anche ridondante, in cui l'amore è happy-ending hollywoodiano e affabulatorio: non invecchiare, Kusturica. Promettilo!