Sono tante le persone passate alla storia dopo un esordio alla vita da loser e John Lennon, ammaliatore delle folle con la sua musica, il suo pensiero e la sua vita (troppo breve), era tra questi. Abbandonato dai genitori e cresciuto dalla zia Mimi (Kristin Scott Thomas, algidamente in parte), l'adolescente John (Aaron Johnson) vive il presente in modo rancoroso e ostile, tanto da sentirsi prevedere un futuro pari a zero dal preside della scuola e incontrare lo stesso pensiero in troppi occhi che incontra. La salvezza avrà la forma di un banjo prima e di una chitarra poi, ma saranno gli incontri (la madre ritrovata, l'amicizia con un certo Paul) a segnarne definitivamente la vita. Non a caso, il film termina con la partenza (con il gruppo) per Amburgo, dove la storia che tutti conosciamo meglio ha inizio.
Appassionato come una dichiarazione d'amore a lungo meditata, Nowhere Boy rifugge dal quadretto agiografico ma il piglio registico di Sam Taylor-Wood (a tutti gli effetti un'esordiente assoluta, ha all'attivo un cortometraggio) non va molto oltre il compitino ben confezionato. Ovviamente ben curata la parte musicale, così come i costumi e le location, in gran parte nella zona di Liverpool dove è cresciuto John.