"Tormentatissima storia d'amore tra due non ventenni, cosa rara nel panorama cinematografico italiano, Nelle tue mani nasce dalla mia predilezione per personaggi femminili instabili: rifletto sul rapporto tra l'ordine e il caos, con un astrofisico abituato a esplorare l'ignoto cosmico e una donna, Mavi, che irrompe nella sua vita con la violenza di un meteorite". Parola di Peter Del Monte, che torna a girare in alta definizione vent'anni dopo il pioneristico Giulia e Giulia. Distribuito da Teodora, prodotto da Roberto e Mattia Levi, budget inferiore ai 700mila euro, regista e attori senza cachet, Nelle tue mani è interpretato da Marco Foschi (astro teatrale, Fame chimica al cinema) e la quasi-deb Kasia Smutniak, a cui Del Monte chiede tantissimo: immediatezza, naturalezza e semplicità, per portare sullo schermo una liaison pericolosa, perché prosaicamente normale. Tira e molla, strappi e affondi, dipartite e rentrée, un'unica certezza: l'amore disperato che unisce Mavi e Teo, così disperato da non curarsi nemmeno di buchi di sceneggiatura, incongruenze drammaturgiche e salti spazio-temporali da sci-fi sentimentale. Poco male, rispetto ai canoni del nostrano giovanilismo cinematografico, Nelle tue mani è una piacevole e - purtroppo - innocua estroversione: un film che un po' se ne frega (anche della coerenza...), sociopatico, non allineato ai tanti furbetti del cinemino tricolore. Prendere o lasciare.