Da Eduardo a Edoardo, l’adagio non cambia: “Te piace ‘o presepio?”. Natale in casa Cupiello fu portato, per due volte, in tv dallo stesso Eduardo De Filippo: nel 1962, e nel 1977. Nel 120esimo anniversario della nascita del celebre drammaturgo partenopeo, l’incombenza tocca a Edoardo De Angelis, già apprezzato autore di Indivisibili (2016) e Il vizio della speranza (2018), che qui affrancato dall’onere del soggetto esalta le proprie doti di direzione, d’attori e tout court.

Set del film “Natale in casa Cupiello” di Edoardo de Angelis.
Nella foto Sergio Castellitto, Marina Confalone, Adriano Pantaleo, Tony Laudadio, Pina Turco, Alessio Lapice e Antonio Milo.
Foto di Gianni Fiorito
Sceneggiato dal regista con Massimo Gaudioso, interpretato da Sergio Castellitto, Marina Confalone, Adriano Pantaleo, Tony Laudadio, Pina Turco, Alessio Lapice e Antonio Milo, prodotto da Picomedia in collaborazione con Rai Fiction, Natale in casa Cupiello arriva su Rai Uno in prima serata martedì 22 dicembre.

Set del film “Natale in casa Cupiello” di Edoardo de Angelis.
Nella foto Sergio Castellitto e Adriano Pantaleo.
Foto di Gianni Fiorito
Diciamolo subito, è Servizio pubblico, dunque sostanza culturale e forma artistica, come dovrebbe essere, e raramente è: la trasposizione è fresca, godibilissima, girata – magari Edoardo avrebbe potuto risparmiarsi/ci il cammeo zampognaro in esergo, ma Hitchcock docet – ariosamente ed empaticamente da De Angelis (assai belli i close-up su ‘o presepio), interpretata con generosa sobrietà dal cast, a partire da Castellitto, che non avrà il napoletano dell’ottima, d’abitudine, Confalone, ma dà a Lucariello natura sapida, idiosincratica, vivissima anche laddove terminale – senza dimenticare gli altri, con menzione d’onore per Pantaleo alias Nennillo.

Set del film “Natale in casa Cupiello” di Edoardo de Angelis.
Nella foto Edoardo de Angelis.
Foto di Gianni Fiorito
Se il lessico familiare, e il precipitato esistenziale, del natale eduardiano non accenna a recedere dall’attualità dei rapporti umani a quasi centro anni dalla sua prima rappresentazione (1931), questo adattamento sa elevare a potenza cinematografica, la regia, e teatrale, la recitazione, la destinazione televisiva, ricordando una volta di più che non esistono piccoli schermi ma solo cattivi interpreti. Da vedere.
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6 Commenti on "Natale in casa Cupiello"
Sono pienamente d’accordo, e non capisco il senso di questo “esperimento”… non guarderò questa rappresentazione… che senso avrebbe guardare delle ombre, delle sagome?? Eduardo non è emulabule o interpretabile…
Edoardo è inarrivabile
Ma castellitto bravissimo
Pur avendolo apprezzato nell interpretazione di padre pio
Non penso fosse adatto a questa
Interpretazione che già di per sé era sfidare l inarrivabile
amo tutto il teatro di Eduardo e ho visto questo film ben conscia di non potere fare paragoni, ma una piccola notazione la devo fare: il Lucariello di Eduardo mi ispirava tenerezza, empatia e comprensione, quello di Castellitto… forse rabbia per l’assoluto protagonismo e la protervia che la sua interpretazione dava al personaggio.