Ethan Hawke si rivela una piacevole sorpresa. Verrebbe quasi da dire "meglio come regista che come attore". Il titolo originale, The Hottest State, è il suo Texas. Ma è soprattutto "il punto di maggiore intensità dell'amore nelle sue fasi iniziali". Il bravissimo Mark Webber è William, attore abbandonato dal padre all'età di otto anni, che si innamora perdutamente della cantante Sarah, l'altrettanto brava Catalina Sandino. Il meglio viene quando lei ci ripensa e, nonostante una appassionata parentesi messicana, interrompe il rapporto e si dedica al canto. Lui non sa dove sbattere la testa e inizia così la sua passione di telefonate e sconclusionate serenate shakespeariane. Né più né meno di quanto succede alla stragrande maggioranza delle coppie in crisi. Ma il regista descrive disperazione e distacco calibrando alla perfezione l'evoluzione del protagonista. Che dal dolore arriva ad elaborare il lutto dell'abbandono proprio grazie all'incontro con il padre che non vedeva dall'età di otto anni. Come se, con il distacco vero del momento in cui riesce a parlargli, acquisisse finalmente la consapevolezza di essere orfano e riuscisse così a ripartire. A sorprendere è la maturità di Hawke. Autore anche della sceneggiatura e del romanzo che l'ha ispirata, con la regia sta sempre "addosso" ai protagonisti, salvo lasciarli respirare nel momento in cui si separano. La sensazione è che abbia diretto senza esitazioni, con ogni inquadratura ben impressa in mente.