Dal romanzo di Joyce Carol Oates, la prima volta fuori dalla Francia per Laurent Cantet: reduce dalla Palma d'Oro 2008 per La classe, continua con gli adolescenti, ma back in the days, gli anni '50, una cittadina nello Stato di New York e una “baby-gang” di umiliate e offese che sotto il nome Foxfire sfidano sessismo e conformismo.
Prima delle Pussy Riot, prima delle Femen, e meglio di entrambe, le Foxfire hanno uno spontaneismo libertario, la mano (anche) armata e la coscienza da venire, predicano in parole (poche), opere (tante) e omissioni (ideologiche) il comunismo, ma nell'equazione $=Shit=Death la parte più vera è la vernice che imbratta la vetrina, e la capobranco Legs (Raven Adamson, splendida) non ce ne voglia.
Primum vivere deinde philosophari, e quel primum è tutto, quel vivere fino alle estreme conseguenze, l'attimo fuggente in una teoria a tempo determinato, se non precaria: film sinuoso ed energico senza parossismo, che si dibatte felicemente tra l'architettura classica e il design d'interni (macchina a mano, piani sporchi) guerrilla-style, rifiuta la bacheca nonostante il modernariato, guarda a ieri ma vede l'oggi, evitando le tirate pseudo femministe, gli occhiolini impegnati, la lotta seriosa.