Abracadabra

ITALIA 1952
Amleto, un nobile decaduto che si fa passare per principe, e due suoi accoliti, Fernando e Antonio, si sono insediati come subinquilini in casa di un ex vetturino arricchito. I tre amici si comportano come se fossero i padroni di casa, ma ogni mese sono costretti ad inventare nuovi imbrogli per poter racimolare i soldi dell'affitto. Un giorno Amleto legge sul giornale che Carmela, una giovane miliardaria vedova di tre mariti, ne cerca un quarto che però deve essere di nobile lignaggio. Deciso a tentare la fortuna, Amleto si presenta nella veste di pretendente accompagnato dal suo segretario, Fernando, e da sua sorella, cioè Antonio travestito da donna. Sulle prime Carmela sembra accettare la corte del presunto principe che con una serie di imbrogli cerca di farla capitolare, ma poi comincia ad avere dei sospetti. A vanificare per sempre le speranze dei tre compari, salta fuori il primo marito di Carmela che tutti credevano morto in Africa.
SCHEDA FILM

Regia: Max Neufeld

Attori: Mario Riva - Amleto, Riccardo Billi - Antonio, Lilia Landi - Carmela, Guglielmo Inglese - Nicola Caiazzo, Alberto Sorrentino - Fernando, detto Fefé, Paul Müller - Alfredo, Marcella Rovena - Cesira Caiazzo, Simona Gore - Maria, Clely Fiamma - Antonietta, Marco Tulli - Maggiordomo, Silvio Bagolini - Signore balbuziente, Bruno Corelli - Il Decio, Pietro Tordi - Giacomo, Alfredo Martinelli - Barone Gregorio, Nyta Dover - Lucia, Amina Pirani Maggi, Rino Leandri, Luigi Erminio D'Olivo, Riccardo Antolini

Soggetto: Mario Massa, Goffredo Gustavino

Sceneggiatura: Mario Massa

Fotografia: Vincenzo Seratrice

Musiche: Tarcisio Fusco

Montaggio: Marcella Gengarelli

Scenografia: Alfredo Montori

Durata: 87

Colore: B/N

Genere: COMICO COMMEDIA

Produzione: COLAMONICI - MONTESI

Distribuzione: REGIOANALE

CRITICA
"Sciocco, mal fatto, mal interpretato, sceneggiato peggio. Qualcosa qua e la tenta di salvarsi, ma non ci riesce. Nel complesso un film che vorremmo non fosse stato mai fatto, anche per il cattivo esito finanziario". (E. Fecchi, "Intermezzo", 9/10-31/5/1952)